mercoledì 13 maggio 2015

[Nido]


custodire, è istintivo [intrinseco] non è una cosa che scegli di fare [essere] o che si può compiere senza che residuino gemme o schegge, desistere... darsi per vinti [abdicare] non serve, non tutela, fondamentale nel farlo... è essere però sempre passe-partout, mai grimaldello

... io {custodisco} altresì esploro, infine, intimamente,
siamo talmente spaziosi... [senza confini] c'è posto per tutti.




Si tratta di solitudini che si interrompono? Di pseudo comprensione? E' questione di riconoscersi nell'altro per qualche verso? Insomma com'è che alla fine due persone sconosciute diventano quasi "importanti" l'uno per l'altra?

Non ha senso entrare in contatto così con una persona e poi andare via. Non lo capisco. Lo strano è che io sono un asociale, ma quando entro in contatto con uno sconosciuto – anche se si tratta solo di un sorriso o di un cenno con la mano, che non credo sia considerato un vero contatto ma per me lo è – mi sembra che dopo non possiamo andarcene ognuno per la sua strada come se niente fosse.

Immagino la sua vita come una piramide, un iceberg di cui vedo solo la punta, la punta minuscola, ma sotto la superficie la piramide si allarga, si allarga verso il basso e nel passato, sempre più indietro, tutta la vita gli sta sotto, gli sta dentro, le mille cose che gli sono successe, e il risultato è quel momento, quel secondo in cui mi ha sorriso.

Credo che sia questo a farmi paura: la casualità di tutto. Persone che per te potrebbero essere importanti, ti passano accanto e se ne vanno. E tu fai altrettanto. Come si fa a saperlo? (…) Andandomene mi sembrava di abbandonarlo, di passar la vita, giorno dopo giorno, ad abbandonare la gente.”

~ Peter Cameron ~
"Un giorno tutto questo dolore ti sarà utile"

12 commenti:

  1. è un po' come questo luogo-non luogo, ci si incontra, si finisce col conoscersi, o riconoscersi e a volte qualcuno sparisce chiude la finestra sul suo mondo lascindo un vuoto enorme

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    1. sì proprio così Amanda

      qui come altrove, così come è normale che sia... capita che le persone spariscano, cambino strada, peregrinino... lasciando un vuoto che è però "pieno", spazio ricolmo di ricordi, emozioni e tanto altro, poi a volte tornano, altre no, e al riguardo non so... ma come metafora di vita mi viene in mente una bellissima frase:

      "Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti"

      "La luna e i falò" ~ Cesare Pavese

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    2. confido in quelle attese, perché io attendo

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    3. Amanda :)

      anche io ci confido e indugio... sono sempre un po' in attesa... i sensi all'erta, scelgo di farlo perchè chi conosce lo spasmo dell'attesa non dis_attende... trascura [resta] infine la vita non è mica sempre puntuale, un intervallo di tempo per il ritardo/ritardatari dobbiamo pur conceder(ce)lo ^ _ ^

      Abbiamo bisogno di contadini, di poeti, di gente che sa fare il pane, di gente che ama gli alberi e riconosce il vento. Più che l’anno della crescita, ci vorrebbe l’anno dell’attenzione. Attenzione a chi cade, attenzione al sole che nasce e che muore, attenzione ai ragazzi che crescono, attenzione anche a un semplice lampione, a un muro scrostato. Oggi, essere rivoluzionari significa togliere più che aggiungere, significa rallentare più che accelerare, significa dare valore al silenzio, al buio, alla luce, alla fragilità, alla dolcezza.

      ~ Franco Arminio ~

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  2. Un buon libro questo di Cameron, il gusto di leggerlo mi ha spinto a leggerne di lui un secondo. Anch io trovo inspiegabile ed anche un po angosciante questi abbandoni post conoscenza..

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    1. Nellabrezza

      anche se credo sia normale che ciò possa avvenire, andare via... perchè a volte la vita ci divide sia consciamente, che nostro malgrado, trovo invece amareggiante che spesso succeda perché le persone smettano di stupirsi, incuriosirsi, non sappiamo, vogliamo trattenerle, o più semplicemente perché smettiamo di stupirci, sorprenderci.

      forse chissà alla fine se non altro per rincuorarci... dovremmo iniziare a pensare, fare un po' così:

      "A fine anno non tiro le somme, la matematica non è mai stata il mio forte. Spero di essere rimasto nel cuore di qualcuno o contrariamente nel cestino della carta di qualcun altro." (Henry Charles Bukowski)

      grazie per la visita :)

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  3. adoro cameron. ho letto tutto di lui, sempre con la mia famelica ossessione. quante vicinanze tra noi, quasi non ci credo. (mai grimaldello!)

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    1. Manu :)

      quando un autore mi piace, intriga, poi anche io leggo tendo a documentarmi... leggere tutto che ha scritto, di Cameron però che è una scoperta abbastanza recente ho letto solo questo per il momento ^ _ ^

      riguardo poi alle affinità, vicinanze, al ri_conoscersi reciprocamente un po' negli altri, se tra tanti utenti... viaggiatori del web, ci si sceglie... perchè è questo che facciamo infine quando tra la moltitudine inziamo quello che potremmo chiamare un percorso... a leggersi, scambiarsi pensieri, commenti, emozioni e tanto altro maggiormente con alcuni, che dici, ci darà un perchè... :)

      un sorriso *

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  4. Mi piace l'idea di essere passe-partout, è propedeutico a ritrovarsi nell'anticamera di porte tutte spalancate!

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    1. Giò

      essere passe-partout, una chiave di lettura... comprensione, percezione [cognizione] altresì garbo, discrezione (per questo mai grimaldello... forzatura) che può aprire diverse serrature... metaforicamente rapportato al concetto di vita, dei rapporti che andiamo ad instaurare, significa forseproprio questo, agevolare... consentire alle porte di dischiudersi "aprirsi" fiduciose.

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  5. Per quanto riguarda lo scritto di Cameron penso che in potenza potremmo essere importanti per molte persone ma, in pratica, soltanto le vere "affinità elettive" si attirano così fortemente da conoscersi e non lasciarsi più.
    Riguardo al tuo scritto, invece ... come darti torto? Il nostro cuore è una grande isola nell'oceano delle mille emozioni umane che potrebbe accogliere tantissimi cuori naufraghi ... ma non è qualcosa che possiamo scegliere di fare.
    Un caro saluto.

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    1. Mr.Loto

      Il nostro cuore si emoziona... pulsa nostro malgrado, quasi casualmente, inconsapevolmente, e pur essendo piccino picciò, sembra sia appena poco più un pugno, è in realtà assai grande "capace" di contenere un mix di affetti, sentimenti, emozioni un po' per tutti, e direi che l'immagine dell'isola alla quale possono approdare i cuori naufraghi o anche più semplicemente viaggiatori, esploratori mi piace , si confà :)

      un caro saluto anche a te

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