mercoledì 23 dicembre 2009

Buon Natale


PAUL AUSTER
~ Christmas Story ~

"Il Natale di Auggie Wren"

Nel 1995 Auster dà alle stampe la sceneggiatura di un soggetto cinematografico ispirato ad un racconto di Natale pubblicato sul New York Times nel 1990.

Il racconto intitolato “La storia di Natale di Auggie Wren”, illustra il personaggio di Auggie, tabaccaio a Brooklyn - inseguendo un ladruncolo che aveva appena messo a segno un colpo nella sua tabaccheria - raccoglie il portafoglio che questi perde nella fuga, e scoperto così il suo indirizzo decide di fargli visita. Arrivato nell’appartamento, trova un’anziana signora cieca che finge di scambiarlo per il suo scapestrato nipote e festeggia con Lei il Natale, poi, scoperta una serie di scatole contenenti delle macchine fotografiche reflex, non riesce a trattenersi dal sottrarne una, come per una sorta di risarcimento.

Il racconto nella sceneggiatura del film "SMOKE" - che consiglio vivamente di vedere insieme a "Blue in the face" - viene ripreso e narrato dallo stesso Auggie Wren. Il film è interpretato da uno strepitoso Harvey Keitel, e la narrazione si arricchisce altresì di pittoreschi personaggi tra i quali spicca quello dello scrittore PaulBenjamin (William Hurt). (da web)

"You Can Never Hold Back Spring"

~ Tom Waits ~



di "Christmas story"~ Il Natale di Auggie Wren
è uscito altresì un bellissimo fumetto illustrato da Jean Claverie

domenica 20 dicembre 2009

Ex nihilo nihil fit


"Dal nulla non proviene nulla"

se mi affaccio al balcone della mia vita, e lascio che lo sguardo spazi, verdi oasi si profilano all'orizzonte, laddove c'era il deserto, ho arato, seminato, concimato, potato, innestato, e in assenza della pioggia, a volte ho pianto affinché le lacrime irrorassero il terreno riarso, e il prezioso raccolto non andasse irrimediabilmente perduto, avidamente fagocitato

nel mio piccolo ho cercato sempre di essere una leale, solerte contadina, e gli [a volte] sterili terreni che amorevolmente, testardamente ho coltivato, ogni tanto hanno regalato sublimi fiori multicolori, succosi frutti

spesso, ho seminato quintali e raccolto solo pochi irrisori etti - fa parte dei rischi - la gramigna a volte si insinua, imperversa, contamina...

ma se commisurati... equivalgono ad un "inestimabile" tesoro che custodisco in una preziosa madia, la mia anima e il mio cuore, e neanche un raccolto inesistente o avariato mi farà mai desistere dallo spargere nuovi, temprati semi

perchè i sorrisi, gli sguardi ricevuti, altresì gli stessi silenzi, significano per me una lauta, pura, generosa ricompensa, quando si dona e si riceve non si mercanteggia [non è un baratto] si è semplicemente lieti di averlo fatto.



"Nella vita, quello che semini raccogli"
se fai del bene raccogli affetto,
e non importa se in misura inferiore.

dipinto ~ Wojtek Kowalski ~
# grazie a Marinz, leggendo un suo post
"un semplice grazie" è nato questo

mercoledì 16 dicembre 2009

Diafana


Ci sono giorni, in cui ti senti evanescente, gli sguardi indifferenti della gente, ti attraversano, fendono l'anima, entrano ~ traspirano ed evaporano, dissolvendosi alle tue spalle, come fossi invisibile

ma tu, sei li...
fragile e vulnerabile

lacerano


"Silent Angel" ~ Katarzyna Dietrych

lunedì 14 dicembre 2009

Kàstanon


La Mitologia vuole... che il nome della castagna venga da una ninfa, che per sfuggire alla spietata corte di Zeus si rifugiò in un bosco dove si uccise e venne da questi trasformata in un Castagno, rimanendo così "casta".


Nea, era il suo nome
e le castagne, sono le sue lacrime brune.


Giovane vestale
l'amor ti fu fatale

la sorte, infausta
ti rese eternamente casta

ma la vita rimpiangi
e brune lacrime piangi





      dipinto ~Dario Ciccallè ~

martedì 8 dicembre 2009

Abbracciami


tienimi così, semplicemente adagiata tra le tue braccia, empatia di corpi che combaciano, armoniosamente - come tessere di un puzzle - gli occhi chiusi, affinché possa percepire il tuo cuore battere all'unisono con il mio, solo lievi baci, dolci carezze, esitanti sussurri, risa fanciullesche, e lascia che siano i soli nostri respiri

a congiungersi
stanotte


"Deserta" ~ Roberto Pinetti

mercoledì 2 dicembre 2009

Divenire


Quant'e bella
giovinezza che si fugge...

"tuttavia"

c'è un fascino ancora più sottile, recondito, nella bellezza matura, i secondi, meticolosi cesellatori, scorrono rigorosi, inarrestabili, sfumando i lineamenti della tanto decantata gioventù, adombrandola dolcemente, ma lasciando sottintendere, ciò che fu...

il tempo, è un abile amanuense, con sottilissimi, poi via... via... sempre più spessi pennelli, tratteggia sui volti le gioie e i dolori di cui la vita ci fa omaggio, affinché il nostro vissuto possa essere esibito con merito, e non dissimulato da un mal riuscito restauro che tramuterebbe un'autentica opera d'arte, in un miserevole falso, una patacca senza storia né valore...


~ foto da web ~