"Ci sono occhi, che quando li guardi, chiedono solo di essere ascoltati."
I rispettivi sguardi, per una piccola frazione di tempo, erano incespicati l'uno nell'altro, poi, il groviglio di occhi saliti alla fermata successiva, li avevano districati, di{visi}. Erano occhi azzurro cielo [con appena un po' di tempesta dentro, però] e dato che nulla accade mai per caso, si incrociarono nuovamente scendendo alla stessa fermata.
Fulvia li aveva già letti sull'autobus quegli occhi [e sapeva... aveva intuito], è per questo, che avendo l'animo un po' stropicciato pure Lei, mentre sentiva quegli occhi azzurro cielo scivolarle addosso e cingerla [delicatamente, però] - chiedevano permesso - fingeva di continuare a leggere, distrattamente, il libro che teneva tra le mani. Ma non si può sfuggire più di tanto alla propria sorte, fato, dono, definirlo non saprei, e quello di Fulvia è di ascoltare, raccogliere e custodire storie, spesso erranti, sconosciute, e anche se a volte la immalinconiscono un po', perchè si immedesima, le fa un po' sue, ha deciso {sa} che è un dono, meraviglioso, e che le piace, fruirne, custodirlo, perchè parafrasando...
E poi se la gente sa,
e la gente lo sa che sai [ascoltare]
[ascoltare] ti tocca
per tutta la vita
ma a te piace [ascoltare, sentir raccontare]
... perché ogni storia, è unica, preziosa, speciale, ha sempre qualcosa da regalarLe.
Così, decise di alzare lo sguardo, e sorridendo, lo puntò diritto in quegli occhi azzurro cielo - contornati da una parrucca castana fermata di lato da un'elegante molletta - che riconoscenti sorrisero, quasi contemporaneamente, la bocca - non senza prima aver sorriso anch'essa - si dischiuse per dire: sa vengo ora dall'ospedale [...] Ma in quella voce che narrava della malattia, la stanchezza, le peripezie, il desiderio di essere presto a casa, non c'era tristezza, nè ricerca di compassione, era una voce dolce, armoniosa, carezzevole, chiedeva solo di poter raccontare, null'altro...
Nel frattempo, l'autobus di Fulvia stava arrivando, nell'avvicinarsi alla banchina per salire, salutò allora quegli occhi azzurro cielo, sfiorandole appena il braccio e augurandole ogni bene. Erano occhi azzurro cielo [con appena un po' di tempesta dentro, però] ma un meraviglioso, sereno, arcipelago tutt'intorno.
"Ci sono occhi, che quando li guardi, chiedono solo di essere ascoltati."
... sembrano altresì sapere, ti ascoltano, stirano via
le plissettature dall'anima un po' stropicciata, insegnano...
photo by ~ Rodolfo Canzano ~
"Perché ci sono nell'occhio, occhi che l'occhio ignora,
"Perché ci sono nell'occhio, occhi che l'occhio ignora,
abbiamo bisogno di questa poesia dello sguardo. Come della luce
che passa al di sotto di una porta apparentemente chiusa"
~ Roberto Matta ~