Nelle discrepanze, incoerenze dell'[essere], coabitano scampoli di noi, che a volte stridono, quasi urticano tra di loro, la matrice, però, è la stessa. Sono infine, dunque, scorci di uno stesso panorama, realtà, verità, che rammendano lembi, donano alle nostre fattezze [rivelarsi] quei chiaroscuri del
dipinto che meglio definiscono i contorni, danno risalto ai lineamenti, significa, semplicemente, sostanzialmente,
per quanto fragili, vulnerabili, imperfetti,
apparire per quello che si è, umani.
La
semplicità è mettersi nudi davanti agli altri. E noi abbiamo tanta
difficoltà ad essere veri con gli altri. Abbiamo timore di essere
fraintesi, di apparire fragili, di finire alla mercè di chi ci sta di
fronte. Non ci esponiamo mai, perché ci manca la forza di essere uomini,
quella che ci fa accettare i nostri limiti, che ce li fa comprendere,
dandogli senso e trasformandoli in energia, in forza appunto.
Io
amo la semplicità che si accompagna con l’umiltà. Mi piace la gente che
sa ascoltare il vento sulla propria pelle, sentire gli odori delle
cose, catturarne l’anima. Quelli che hanno la carne a contatto con la
carne del mondo. Perché lì c’è verità, lì c’è dolcezza, lì c’è
sensibilità, lì c’è ancora amore.
~ Alda Merini ~