venerdì 6 dicembre 2013

[Arche~tipi]


Abbiamo principiato a tra{vestirci} frapporre un filtro, fra noi, i nostri istinti più genuini, nella vita, laddove abbiamo offuscato, dissimulato [difeso] per la prima volta le nostre membra, nudità interiori, mimetizzandole con una seconda pelle, "giacché" le celasse {[(camufasse)]} soffocando, reprimendo così, "forse", la foggia più intriseca, primordiale, viscerale, del nostro essere [divenire] e la nostra anima, emozioni, pre~sentimenti, respiro [soffio vitale] Arché...

sono rimasti un "poco" {imprigionati}

[sotto formaldeide]


photo by ~ Willy Ronis ~

 "Credo anche, che i nostri corpi siano in verità nudi.
Siamo solo leggermente ricoperti da una stoffa abbottonata,
sotto il selciato, ci sono gusci di conchiglie, ossa e silenzio."


~ Virginia Woolf ~

18 commenti:

  1. e ci sono sogni e desideri, impulsi e fragilità, rabbia e volontà

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    1. si Amanda... :)
      c'è un intero microcosmo di sensazioni, emozioni, rabbia [impotenza... debolezza, a volte] inquietudini... e tanto, tanto altro, che pullula, pulsa, ferve... che formicola sotto la pelle, altresì...

      "Scritto sul corpo c’è un codice segreto, visibile solo in certe condizioni di luce; quello che si è accumulato nel corso della vita si ritrova lì. In certe parti il palinsesto è inciso con forza tale che le lettere si possono sentire al tatto, come fosse stato scritto in braille." ~ Jeanette Winterson ~

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    2. sì... :) in fondo è anche questo che siamo, pagine scritte, da leggere... sfogliare, tutto quello che inconriamo, che ci attraversa nella vita, lascia dei piccoli segni [su e dentro noi] il nostro essere.. divenire è scritto, custodito non solo tra le pieghe della memoria, altresì nelle increspature, pieghe della pelle.

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  2. Consideriamo qualche alternativa: il pensiero intimo che va dove l'etica non vorrebbe. E la scrittura? Quanto siamo nudi nel nostro scrivere? Una virgola, un aggettivo...una parola svela o nasconde. Il blog ci libera o ci imprigiona? Certe volte dopo la terza o la quarta lettura leggo un testo diverso...

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    1. EnZo...
      sorrido e medito, perché il tuo commento apre la via a molteplici riflessioni, e chissà... forse... "Nuda Veritas/Vera Nuditas"

      Il pensiero intimo, credo indossi sempre un poco, la veste del pudore atresì del timore [gymnós “nudo” significa essenzialmente “senz’armi” disarmato...] e succede così, che le maschere, le vesti che indossiamo per tacitare le nostre emozioni, celare [non tanto le nostre fattezze] bensì fragilità, insicurezze interiori, sono infine il nostro bozzolo, scudo... “antifurto” che un po' ci protegge, ma è anche vero, che così come non lascia uscire, non permette spesso neanche di entrare.

      Nella vita, non siamo mai veramente, completamente, nudi, indossiamo quasi sempre delle vesti, maschere [per proteggerci] ed anche nella scrittura, credo che siamo nudi solo fin dove vogliamo, scegliamo di esserlo, perché spesso è tra le righe, nei puntini di sospensione, negli aggettivi [che si prestano a molteplici interpretazioni] allo spazio bianco... che affidiamo i pensieri più intimi, reconditi.

      ... e succede così, che il corpo e la veste, finiscono con il con[fondersi] un poco, i confini tra i due, sono molto sottili, sfuggenti, indefinibili... e il Blog stesso, diventa credo, una via di mezzo [tra la prigione e la libertà] poiché se è pur vero che questo schermo da una parte ci rende forse tutti un po' più coraggiosi nell'andare ad esprimere le proprie emozioni, pensieri, sensazioni... perché è scevro dal coinvolgimento emotivo diretto del linguaggio parlato, mimica, gestualità, al contempo, ci espone altresì al giudizio, all'interpretazione... di chi legge.

      ”I vestiti sono come la famiglia: bisogna viverci dentro un po' prima di sentirceli bene.” (Il profumo del mosto selvatico)

      I vestiti, sono la nostra seconda pelle... e come tale, dobbiamo imparare a conviverci, accettarli, amarli/amarci, noi per primi.

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  3. A volte non è un travestirsi ma, semplicemente, uno sporcarsi di rabbia che, come fuligine, ricopre tutto

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    1. Baol... :)

      sai, mi piace molto "fuliggine" come metafora per esprimere i vestiti che indossiamo... il nostro travestirci, mimetizzarci, mi fa pensare al caminetto, al fuoco, alla combustione dei sentimenti, passioni, emozioni che ardono nell'animo, nel cuore umano, e che come fuliggine si depositano, stendendo un velo su di noi

      :) .... che poi, spesso il nero, anzichè offuscare, mette "forse" ulteriormente in risalto e sottolinea i nostri lineamenti, un po' come come lo scratchboard, che se ci passi sopra la matita [incidi con l'unghia] graffi via l'inchiostro, lascia emergere il bianco... il nostro lato nudo, intimo.

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  4. Soffio vitale, senza numero, né genere né forma; un po' lascia un po' acquista, quel che basta a rendersi (intel-)leggibile.
    Davvero un gran bel post!
    :-)

    Davide

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    1. Davide

      ad essere sincera, sai... volevo cancellarlo poco dopo averlo pubblicato [lo trovo un po' confuso, contorto, forse anche scontato, non so... come tematiche, espressione del pensiero] al riguardo tanto è stato scritto nel tempo... da scrittori, filosofi, ed è forse un po' temerario [azzardata] da affrontare come argomento...

      ma hai ragione, sai... nella vita, "un po' si lascia, un po' si acquista" ed infine un poco si riesce a rendersi anche leggibili.

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    2. Apprezzo la sincerità e ribadisco il mio apprezzamento riguardo sia l'espressione che il contenuto (che sì, tanto avrebbe da dirsi, ma in fondo spesso è bene pure lasciar spazio al "mistero", almeno un po').
      Buon inizio settimana.

      Davide

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    3. ancora grazie :)
      ... e ti dirò, concordo sul conservare un alone di mistero, almeno un po', quel tanto che basta... dia la possibilità agli altri di scoprire da soli cosa celiamo, e di provare ad interpretarlo

      buona settimana anche a te :)

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  5. E il più Nudo di tutti rimane il Re. (bel post, rassicurante, per certi aspetti, e la foto è splendida :-))

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    1. Giò :)

      vero, il Re è nudo...."I vestiti nuovi dell'imperatore" che mi hai ricordato... ^ _ ^ una fiaba che parla sì di vanità... altresì, però, è una significativa metafora che ben esprime la difficoltà del'essere umano a mettere a nudo le proprie debolezze, timori...

      grazie... la foto piace molto anche a me, è sensuale e delicata al contempo, è un attimo di intimità [... interiorità] colto con delicatezza :)

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  6. ...io noto però che molto spesso è la veste che fa il monaco...mentre, come dicono gli Zulu, il corpo nudo è simile per tutti, la veste tradisce molto del nostro essere

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    1. sì... è vero, la veste cela... e a seconda di come la indossiamo, portiamo, può altresì nascondere [tradire] gli occhi di chi guarda, e il nostro essere può arrivare alterato, il corpo nudo che si offre invece allo sguardo, è senza protezione...

      ma è altresì vero che vestiti o nudi, comunque...
      "Non basta guardare, occorre guardare con occhi che vogliono vedere, che credono in quello che vedono." ~ Galileo Galilei ~

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  7. Abbiamo vissuto gli ultimi decenni schiavi delle apparenze ma le cose, pian piano, stanno cambiando. Non basta più un bell'abito per fare una persona. Perché la gente sta imparando a valutare in modo diverso chi la circonda, se non per intelligenza almeno per esperienza.
    Per questo internet mi piace tanto; le persone qui sono come nude, tutte uguali, e ci si conosce attraverso l'anima e non la materia...si scoprono così vere affinità, veri esseri umani, vere vite...in un mondo che chiama virtuale ma che invece è semplicemente una parte della realtà.
    Un caro saluto, a presto.

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    1. Mr loto
      concordo... un po' la nostra visione sta cambiando, e molte persone sanno, riescono a concedersi il tempo, per affrettarsi lentamente, e riuscire così ad andare oltre.... l'abito...[a percepire, sentire, ascoltare...]

      "se davvero vuoi conoscere una persona, non è incollando il naso alla vetrina che le attribuisci valore, bensì, rovistando, sbirciando, nel retrobottega, in soffitta, è lì... che si trovano [custodiamo] le vere rarità, le piccole perle, quelle peculiarità, che ci rendono in qualche modo "tutti" unici e speciali, ognuno con le sue caratteristiche"

      riguardo ad internet, concordo, qui le persone si avvicinano grazie alle loro parole, ed è un incontro di anime [un po'... ci si ri_conosce, ritrova], e succede così, che questo schermo, che divide al contempo ci avvicina, altresì rende più facile riuscire ad esprimere quelle che sono le proprie emozioni, sensazioni, perché filtra sensibilmente, le insicurezze, timidezze, paure, ci aiuta ad esprimerci con più spensieratezza, perché l'espressione, è scevra, della fisicità, gestualità e così via... che sono sì importanti, perché un sorriso, uno sguardo, una tonalità e tanto altro, completano, danno maggior enfasi alle nostre parole, ma a volte, sono altresì limitative.

      è un mondo virtuale ma abitato da eprsone reali, perché dietro cisiamo noi, con il nostro bagaglio di vita, con la nostra sfera emotiva, che andiamo a condividere con gli altri... e spesso, ne nascono altresì delle belle amicizie, rapporti che a volte portiamo con noi anche nella realtà, o che comunque sopravvivono al tempo e alle distanze

      un caro saluto anche a te :)

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