venerdì 27 settembre 2013

[via Casilina 181]


Ci sono case, che sono come una seconda pelle, uscendo, soc{chiudi} appena la porta, e loro, continuano ad abitarti, viverti. Sono come la pasta madre, continuano a r[Esistere], rimanere in vita, di tanto in tanto, prelevi una piccola porzione, e seguiti così ad arredarle, ri~spolverarle, rovistarle, custodirle [hai il Passepartout]. A volte, poi, inaspettatamente, affettuosamente, tornano a farti visita in sogno. Le altre, quelle che seguono, più semplicemente, le attraversi e basta

... che le case, poi,
stanno sempre lì, ad aspettarti.


"Guardianas Little House" ~ Patricia Krebs ~


"Ogni casa ha una sua musica,
sta nelle pareti che trattengono le parole,
il tono delle voci, le grida, il silenzio, i fiati"

~ Marco Lodoli ~


alcune, però, le ami un po' di più,
sembrano appaiarsi... possedere il tuo DNA.

8 commenti:

  1. non ho una grande esperienza di case, due ne ho avute in tutta la mia vita (eccetto quelle varie delle vacanze) ed entrambe continuo ad abitare e loro ad abitare me e prima di me i miei genitori e prima di loro i miei nonni e prima di loro la mia bisnonna, le bombe ci hanno provato a tagliare le nostre radici, ma abbiamo vinto noi, per ora

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    1. ​:) Amanda

      ... è meraviglioso che siate riusciti a mantenere integre le vostre radici, a continuare a vivere in una casa che di generazione, in generazione, continua ad accogliervi, abitar(e)vi, prendersi cura di voi e voi di Lei

      perché come scrive Cesare Pavese, nel libro "La luna e i falò" parlando di radici, e "forse" la frase un po' si addice...

      "Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti."

      ... e "forse" chissà..c essendo io una persona che tende a fare nido, probabilmente la mia nostalgia dipende proprio da questo, che le mie case non hanno "origini", perché a parte quelle delle vacanze, che hanno lasciato anche se pur "piccolo" un ricordo, emozione, anche se non molte... ne ho abitate tre, la casa della mia infanzia ed adolescenza (che ho lasciato a 13 anni),poi la casa dove ho abitato fino a 29 anni (che continuo a visitare, dove abitano tutt'ora i miei genitori) ed infine l'attuale, è un po' come essere spezzettata, di qua e di là...

      la casa di cui parlo, è però la prima, quella della mia infanzia, non so perché ma è la casa che più di tutte, ancora oggi, sento mia, nonostante l'abbia lasciata tanto tempo fa e non l'abbia mai più rivista, però ci passo spesso davanti...sotto le finestre, ed ogni volta guardando in su, mi viene voglia ri-visitarla, sarei tentata di bussare, dire: "sa, io da piccola abitavo qui..." ma so che non lo farò mai

      non so dirti perché io mi senta così legata [come da un cordone ombelicale] a quella casa, ma ha quel certo non so che... forse dipende dal fatto che un po' è cresciuta con me, che mi ha accolta in quello che è il periodo dell'innocenza, leggerezza legata all'infanzia e all'adolescenza

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    2. con il mio 3/4 siamo stati a Napoli, diversi anni fa, in un viaggio della memoria nelle sue origini,non radici bada, ché nel suo caso, quelle sono sparse al vento, e siamo andati a vedere, da fuori, le due case della sua infanzia e, per lui è un po' come per te

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    3. un viaggio della memoria... bello

      leggendo... pensavo che la maggior parte dei viaggi che intraprendiamo [compresi quelli interiori] sono quasi sempre alla ricerca delle nostre origini... le mie radici sono sparse per quanto ne so in 3 Regioni, mentre le case che ho vissute sono tutte qui a Roma, in quartieri limitrofi, forse chissà trattandosi anche per Lui delle case della sua infanzia, la similitudine, mi fa pensare che con le case è un po' come la questione dell'imprinting :)

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  2. Sì, ci sono case così, quella che ho abitato da solo (ma tu lo sai bene)

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    1. :) si so
      ... ci sono case, che sono loro ad abitare te e non vicercersa, e forse questa è una fortuna, perché poi, laddove ti chiudi la porta alle spalle, le porti via con te, ovunque

      un sorriso

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  3. mi chiedo spesso che cosa ospiteranno le mie case quando io ne sarò per sempre uscita...quali fiori e alberi resteranno, che ho piantato nel mio giardino ...forse è il pensiero del piccolo cimitero aperto al sole vicino alla casa di montagna che non mi fa essere triste, allora

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    1. il ricordo delle case che abbiamo abitato, è in effetti un ricordo dolce, di quelli in cui amiamo crogiolarci, cullarci, non è rimpianto... e le tue case, i fiori che hai piantato, se non proprio le stesse, nuove talee, nasceranno e continueranno a germogliare

      **

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