domenica 29 settembre 2013

[Dis~attese]


La mancanza, è più uno stato d'animo, un dialogo intimo con noi stessi, si può essere comunque, Due, può farsi presenza. L'assenza, no, l'assenza è una sottrazione [ruberia], un inciampo del tempo, una frode [una pagina di vita scritta con l'inchiostro simpatico] è una crepa sul muro di una casa incustodita [indifesa], è guardarsi il palmo della mano, e trovarlo vacuo, muto, è Uno.


foto di albafucens


"Eppure resta che qualcosa è accaduto,
forse un niente che è tutto."

~ Eugenio Montale ~

16 commenti:

  1. ultimamente i blogger sono affascinati dal tema dell'assenza

    una piccola assenza può essere una pausa di riflessione, una molla che ricarica, una finestra su altri mondi.
    le assenze vere sono vuoti a perdere di sè

    RispondiElimina
    Risposte
    1. :) ultimamente è capitato anche a me di leggere diverse considerazioni al riguardo bighellonando per i blog

      e concordo, come ben dici "una piccola assenza può essere una pausa di riflessione" un momento per ritrovarsi... è che il tempo, scorrendo, a volte ci porta proprio a questo, a rilfettere, metterci in discussione, fare dei bilanci, la somma, sottrazione, delle persone, eventi che ci hanno attraversati.

      Uno dei problemi principali di noi umani, di tanto in tanto, è quello di non riuscire a liberarsi di una dimensione trascorsa, che "forse" non tornerà più, ma dalla quale possiamo però trarre sicuramente degli spunti positivi, nuovi slanci, per riuscire così poi a vivere al meglio il momento presente, perché la vita è fatta di questo, di attimi, di tanti piccoli frammenti che messi insieme, rappresentano ciò che siamo stati e siamo oggi, e messi tutti insieme, questi pezzettini, ci consentono sicuramente di ampliare i nostri orizzonti: "aprire una finestra su nuovi mondi" bello...

      riguardo poi alle assenze vere, probabilmente sì "sono vuoti a perdere" (forse chissà anche a rendere...), è un termine che spesso uso anche io quando parlo di vita, emozioni e così via, qui parlando di assenza, la prendo in considerazione nella sua totalità, molteplici sfaccettature

      ... provo a spiegarmi, mi riferisco sia all'assenza che a volte subiamo, che ci viene in un certo senso imposta, senza avere la possibilità di spiegarsi, capirsi [e che ti lascia quindi con mille interrogativi], altresì all'assenza che ci viene invece sottratta, strappata perchè soggetta a delle leggi naturali... senza averci dato la possibilità di accomiatarci, dire tante cose che a volte abbiamo trattenuto pensando di poter rimandare a domani, entrambe ci lasciano un senso come di incompiutezza, di mutilazione, che a volte, può immalinconirci un po'... ma come dice Vecchioni: “Non si è mai soli quando qualcuno ci ha lasciato, ma solo quando nessuno è mai venuto nella nostra vita”

      La vita è fatta di tanto... e quindi anche di questo, di incontri e separazioni, non puoi sapere per quanto e quanta strada percorrerai insieme, ciò che importa veramente infine, è sicuramente aver avuto la possibilità per un po', o per tanto di condividere...

      Elimina
  2. parlando di mancanza, stamattina mi sono fatto un giro sull'album delle tue foto. mi sono molto piaciute, alcune hanno molta forza e soprattutto intimità.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. grazie Lillo
      per l'attenzione che hai prestato alle mie foto, lusinga, detto da un altrettanto sensibile ed emozionante fotografo come te.

      Fotografare mi piace, laddove non riesco ad esprimere il mio modo di sentire, dire, percepire, io allora fotografo, le mie fotografie sono in un certo senso tutte le parole che non so dire, che trattengo, che non saprei raccontare... quando mi trovo dietro l'obiettivo [io che per natura sono timida, impacciata, insicura], come per magia, mi sento quasi invincibile [così come quando scrivo, ed affido alla carta, quello che non riesco a dire], quando fotografo, tutte le barriere, tabù, difese, dubbi, cedono, crollano, sono nuda.

      A parte una macchinetta professionale, che porto però con me solo in vacanza o quando bighellono nei weekend, ne ho sempre con me una piccola nella borsa, perché non lo sai mai cosa la vita ti riserva dietro l'angolo, parafrasando, anche io, come il clow di Heinrich Böll, "faccio collezione di attimi"

      Ho iniziato a fotografare le prime volte con la macchinetta che mi regalarono per la mia prima comunione, poi a 18 anni, lavorando l'estate come commessa in un bar, ho comprato la mia prima macchinetta, una nikon F301 che è ancora con me, insieme ad una digitale, e da allora, ancora non ho smesso, guardare il mondo sia ad occhi nudi che da dietro un obiettivo, mi consente di coglierne diverse sfumature, angolazioni, prospettive.

      Elimina
  3. Forse riesco a cogliere la differenza così, se la mancanza è a "tempo determinato" mentre l'assenza è "a tempo indeterminato".
    E, purtroppo, un'assenza non si colma, il più delle volte si supera soltanto, in qualche modo.
    Ora piove qui, ma una bella musica e un buon libro sapranno mitigare la - temporanea - assenza del sole. Un po' come quel vivido sfondo sulle sedie capovolte (bellissima foto!).
    Ciao
    Davide

    RispondiElimina
    Risposte
    1. sì sostanzialmente la differenza è questa... e dici bene l'assenza si supera, ma non si colma, perchè solo la persona assente può riempire quello spazio, è suo, personale, intimo, gli appartiene, non puoi riempirlo con un altra persona, sostituirla

      mi piace pensare che dentro, siamo come un alveare, c'è una piccola cella... stanza, per ognuna delle persone che incontriamo, una famiglia allargata :)

      grazie per la foto, e sai anche qui a Roma il tempo è ballerino, il sole si alterna alla pioggia, ma la musica direi che sa essere un'ottima compagnia per mitigare, stemperare l'attesa

      un sorriso
      elena
      un sorriso

      Elimina
  4. La mancanza contiene in sé ancora un po' di speranza.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. bello... :)
      sì, la mancanza contiene in sè "ancora un po' di speranza", l'assenza, invece spesso è difficile o impossibile da ricucire. In ogni caso, entrambe, sono comunque... vita.

      "Ogni persona che passa nella nostra vita è unica. Sempre lascia un po’ di sé e si porta un po’ di noi. Ci sarà chi si è portato via molto, ma non ci sarà mai chi non avrà lasciato nulla. Questa è la più grande responsabilità della nostra vita e la prova evidente che due anime non si incontrano per caso." (J. Luis Borges)

      Elimina
  5. Questa foto e questa scritta rappresenta le fasi della vita... in questo periodo poi sono "assente" dal mio blog: lavoro stressante e creatività sotto zero la fanno da padrone

    Ritornando alla foto: la bellezza dell'antico anche se accatastato e non più usato, una sorta di istantanea su quello che era e quello che è rimasto. Ricordi di vissuti giovanili ora superati da "sedie" da montare o di alluminio che cedono nei punti di saldatura (e non più riparabili)

    Un sorriso

    RispondiElimina
    Risposte
    1. sì sono le fasi della vita... così come può capitare di assentarsi da qui, io stessa ultimamente [soprattutto rispetto agli inizi] sono discontinua, succede... a volte perché la vita ci fagocita e non ci consente di esserci come vorremmo (il tempo spesso è uno strozzino), altre volte succede, perché più semplicemente non si ha lo spirito giusto, lo stato d'animo per stare qui, ed allora esprimere, diventa più difficile, la nostra creatività quindi ne risente, si ferma un po' per ricaricarsi, trovare nuovi spunti, slanci

      riguardo all'antico... essendo io per natura nostalgica, romantica, amante delle atmosfere un po' vintage, dei sapori-saperi di una volta, trovo che il tempo scorrendo, stende sulle cose una patina che sa di buono, che ne accresce la bellezza, genuinità, attribuendogli così un valore aggiunto, che poi... le cose vecchie pur essendo riparabili, anche se logore, rotte, consevano un'anima, hanno un certo non so che...

      un sorriso :)

      Elimina
  6. Non riesco ad aggiungere altro alle tue parole da tanto sono perfette.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. grazie...*

      la vita è fatta spesso di attese, "ci sono quelli che attendono [respirano sottovoce], coloro che sono attesi [forse i più fortunati], e poi coloro che spesso attendono anche quando sono attesi", l'attesa... direi quindi che è una componente caratteristica, intrinseca, della vita, altresì sia della mancanza che dell'assenza

      ... e riguardo proprio all'attesa, un estratto significativo da aggiungere io invece ce l'avrei :)

      Le Beatrici

      "Che ore sono? Non voglio saperlo. Le ore in cui si aspetta non hanno la durata del tempo quotidiano. La loro misura non è quella di un pendolo che oscilla regolare, ma quella di un cuore che batte, a spasmi e inciampi. Il tempo dell'attesa ti circonda, ti avvolge interminabile. È come navigare in un mare di cui non si vede la fine." [...]

      "Certo, qualcuno ha aspettato anche noi, e forse non ce ne siamo mai accorti. Mentre credevamo di essere gli unici abitanti del mondo dell'attesa c'erano altri che attendevano noi… un genitore, un amante, un figlio… che ci aspettava. E noi non conosceremo mai il dolore del suo tempo, i suoi pensieri, ma possiamo immaginarli, erano uguali ai nostri."[...]

      "A volte penso: è tempo perso questo aspettare? O è il tempo più necessario e prezioso, il prezzo che dobbiamo pagare all'affetto, alla cura, alla fratellanza?" (stefano benni)

      Io direi che sì... nell'attesa, nell' assenza, nella mancanza, c'è comunque qualcosa di presioso... perché:
      "Aspettare è ancora un'occupazione. È non aspettar niente che è terribile


      Elimina
  7. mi sbaglierò ( lo faccio spesso) ma per me non ci possono essere gravi mancanze se si vuole continuare a vivere, credo invece sia -l'idea- della mancanza a poterci sconfortare

    RispondiElimina
    Risposte
    1. sicuramente l'idea della mancanza sconforta...ma dici bene, la vita va avanti, è così deve essere, se si vuole continuare a vivere

      le riflessioni nascono, sia da quelle mancanze che a volte ci lasciano un po'... disorientate, piene di domande, dubbi [forse perchè quello che ci fa star bene, non vorremmo finisse mai], ed un po'... da quelle mancanze che invece la vita, per il suo evolversi naturale... ci sottrae

      in ogni caso, entrambe ci lasciano il ricordo... e la mancanza, anche se all'inizio genera sofferenza, quando era presenza, ci ha arricchiti... ed è un bagaglio prezioso che ci portiamo sempre dietro :)

      Elimina
  8. "una pagina ...scritta con inchiostro simpatico", si...molto appropriato.
    L'assenza, se siamo fortunati, è quello che rimane dentro, quando non c'è più nessuno fuori. Se siamo fortunati, contiene molte cose, UNO, come dici tu.
    Un caro abbraccio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. lila... :) bello il tuo pensiero
      "L'assenza, se siamo fortunati, è quello che rimane dentro, quando non c'è più nessuno fuori..."

      che poi, infine, come dice Erri De Luca

      "Nelle mie scritture sono debitore di voci, le ascolto in una parte interna dell'orecchio, negli ossicini del labirinto, dove pure ritrovo le persone assenti. In un posto del mio orecchio si incontrano i membri di un'assemblea del passato, i lontani. Non so decidere, neanche voglio, se vengono per surriscaldamento dell'immaginazione oppure sono visite vere. La mia pagina le accoglie senza chiedere documenti."

      Nella vita, tutto quello che ci attraversa, sfiora altresì manca..comunque ci arricchisce, ci rende nel bene e nel male ciò che siamo, lo custodiamo dentro.

      un abbraccio anche a te *

      Elimina