sabato 21 settembre 2013

[aderenze]


Ci sono persone, che sono consonanze, entrano nella tua vita [in punta di piedi] sembrano completarti, adornare gli interstizi, sono frammenti dis~persi [tarsie raminghe] che rimpatriano da chissà dove per ricomporsi, quando le rintracci, le percepisci all'istante, è come se avessero fatto sempre parte della tua vita [senza che tu lo sapessi] come se fossero sempre state lì, semplicemente in attesa che tu le ri[trovassi]. A volte, sono l'anello di giunzione che ci occorreva per raccontare, riassumere, armonizzare, meglio capire, ciò che siamo stati, siamo, saremo [diveniamo] danno un’impronta speciale alla nostra vita, la impreziosiscono, ci consentono di guardare a ciò che ci circonda, con occhi nuovi, diversi, ampliano i nostri orizzonti.




"Ci sono persone, che ti fanno sentire al posto giusto.
È come se avessero scavato nell’aria una nicchia perfetta per contenerti, 
dove nulla ti sfiora e recuperi il senso di esserci tutta."

~ Gianna Manzini ~

20 commenti:

  1. Essere se stessi, [aderire] alla tua vita o con qualcuno al tuo fianco, sentire di essere parte della storia... sarebbe la perfezione se si realizzasse ogni secondo

    un sorriso

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    1. sì sarebbe bello, se riuscissimo a trovare quasi sempre quell'incastro che ci consente di poterci relazionare serenamente, di sentirci a nostro agio, senza troppo dover nascondere, mostrandosi per quello che semplicemente si è... umani, e quindi altresì fragili, poi chiaramente ben vengano altresì le divergenze... gli attriti, perchè comunque ci consentono di metterci in discussione, migliorarci, in qualche modo comporre, completare, il nostro puzzle personale

      un sorriso anche a te :)

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  2. mi è successo di trovarne anche qui in rete, si fa buona pesca da questte parti, avendo pazienza

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    1. vero amanda

      è successo anche a me, qui in rete ho avuto la fortuna di entrare in contatto con delle persone speciali e preziose (alcune poi sono diventate amiche/i anche nella realtà), sono persone con le quali mi sono come ri-conosciuta, fin da quasi subito, perchè penso che sia un po' questo che succede, qui (ma anche nella realtà) ci si legge, commenta, ci si confronta e tanto altro, ci si sente affini, si ritrova nelle parole degli altri qualcosa di noi, e succede poi che laddove si va oltre quelle che sono le pagine pubbliche, raccontandosi... si scopre spesso di avere altresì un vissuto comune.

      Nella vita dietro ogni angolo, emozione, luogo (virtuale o reale che sia), credo ci siano le cosiddette "sliding doors", delle fessure attraverso le quali la vita ci sussurra, parla, continuamente... sono fenditure che ogni giorno ci portano a sfiorare eventi, situazioni, persone, e credo sia importante concedersi e concedere tempo per esplorarle

      e se si pensa che spesso nella vita, quello che ci capita, avviene quasi per caso, trovo che tutto questo sia un disegno straordinario, anche laddove a volte può rivelarsi una delusione, perché è anche da quelle... che riusciamo a trarre insegnamento ed arricchirci.

      ... e come ben dici bisogna avere pazienza, perchè quante volte lasciamo invece che le occasioni, opportunità, rimangono come in equilibrio, perché non sappiamo o vogliamo trattenerle, o più semplicemente perché smettiamo di stupirci, sorprenderci

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  3. beh ci sono anche persone che ti fanno sentire sempre la loro mancanza, anche quando sono con te, e sono le più letali.

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    1. concordo Lillo

      "La mancanza, è come la sindrome dell'arto fantasma, prude, duole, là, dove l'assenza, lo spazio disabitato, non dimentica... R[esiste]."

      ... la mancanza, che non presuppone necessariamente la lontananza, perchè è più uno stato d'animo, una sottrazione che a volte le persone ci cagionano con il loro comportamento, modo di essere, credo possa definirsi sia la poca volontà, altresì a volte l'incapacità... [perchè non sempre c'è l'intenzione di ledere], di far sentire la propria presenza, vicinanza agli altri

      quando accade, si soffre e ci si sente disorientati, sarebbe meglio non avvenisse, ma "forse" anche questi chiamiamoli incidenti di percorso, ci aiutano a conoscere meglio noi stessi e gli altri, è non so... è un po' triste, ma è pur sempre vita anche questa

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  4. Come fosse
    il gioco degli elementi naturali...
    ci sono persone.

    :-)

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    1. sì, elementi naturali che si combinano, miscelano a meraviglia
      ... nel nostro piccolo, manteniamo la nostra unicità, insieme, diamo vita a splendidi arazzi variopinti, ricchi di sfumature diverse

      :) ****

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  5. ho sperimentato questa sensazione. qualcuno è ancora con me, qualcun altro, forse, era solo un abbaglio :/

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    1. come te ho sperimentato entrambe le sensazioni, alcune sono ancora con me, altre sono state meteore, ed altre ancora abbagli, tutte mi hanno lasciato qualcosa, sia doni che cicatrici, comunque io da inde(fessa) romantica, nostalgica, capocciona quale sono, vado avanti è solo che... te lo dico così:

      Si tratta di solitudini che si interrompono? Di pseudo comprensione? E' questione di riconoscersi nell'altro per qualche verso? Insomma com'è che alla fine due persone sconosciute diventano quasi "importanti" l'uno per l'altra?

      Non ha senso entrare in contatto così con una persona e poi andare via. Non lo capisco. Lo strano è che io sono un asociale, ma quando entro in contatto con uno sconosciuto – anche se si tratta solo di un sorriso o di un cenno con la mano, che non credo sia considerato un vero contatto ma per me lo è – mi sembra che dopo non possiamo andarcene ognuno per la sua strada come se niente fosse.

      Immagino la sua vita come una piramide, un iceberg di cui vedo solo la punta, la punta minuscola, ma sotto la superficie la piramide si allarga, si allarga verso il basso e nel passato, sempre più indietro, tutta la vita gli sta sotto, gli sta dentro, le mille cose che gli sono successe, e il risultato è quel momento, quel secondo in cui mi ha sorriso.

      Credo che sia questo a farmi paura: la casualità di tutto. Persone che per te potrebbero essere importanti, ti passano accanto e se ne vanno. E tu fai altrettanto. Come si fa a saperlo? (…) Andandomene mi sembrava di abbandonarlo, di passar la vita, giorno dopo giorno, a abbandonare la gente.” (Peter Cameron)

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  6. Che si, vero. Ma a sentirci al posto giusto e comode faremmo meglio a farcelo da noi stesse il "posticino": autogestione insomma.
    (ci si prova, almeno) ;)
    Eddaiii che ci dobbiamo vedere!!! Urge! ;)

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    1. :)

      concordo... credo sia essenziale ancora prima di accoccolarci negli altri, riuscire a farlo in noi stessi [di sentirci a casa], le due cose devono sicuramente ben quilibrarsi e miscelarsi, ma credo che per r-esistere servano entrambe le cose, perché a volte la nostra vista, pensare, percepirsi è offuscato, appesantito forse un po' dalle scorie del nostro vissuto

      ... ed allora servono occhi scevri da tutto questo, servono occhi nei quali potersi rispecchiare, serve potersi guardare anche con gli occhi degli altri, occhi che ci leggono da una prospettiva... angolazione diversa dalla nostra, aiutandoci, a volte a trovare così in noi quelle risorse, che troppo spesso pensiamo di non avere o più semplicemente disconosciamo.

      ma te lo spiego meglio così, cosa avviene a volte quando incontri persone che sono consonanze :)

      Un uomo giusto

      "Parlare con lui è come tirare tutti i vestiti fuori dall’armadio e buttarli sul letto, per poi ripiegarli uno a uno e sistemarli di nuovo. Non lo facevo da così tanto, che certe cose non mi ricordavo neanche di saperle. Spiegarle, in questi mesi, mi ha insegnato di nuovo a cosa servivano." (Elena Stancanelli)

      .. ma chiaramente il discorso, vale non solo per un uomo, per una donna, parente, e perché no anche sconosciuto/a con cui chiacchieri alla fermata, si insomma con chiunque non si limita ad attraversarti, ma anche solo per poco, ad accoglierti

      sì, sì che dobbiamo, spero sia presto
      un abbraccio ***

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  7. Comprendo questo stato d'animo perchè, per mia grande fortuna, ho trovato una persona così, che ha dato un senso a tutto quello che era stato fino a quel momento. Ma certe cose è davvero difficile spiegarle con le parole che sono così finite e limitate...anche se tu, come sempre, sei davvero molto brava. ;)
    Buona serata.

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    1. buondì Mr Loto :)

      dici bene spiegare a parole è difficile, forse anche limitativo... sono stati d'animo che non si possono spiegare più di tanto a parole, ma forse solo vivere, provare, e che donano una tale sensazione di leggerezza, complicità, completezza e tanto altro, indescrivibile...

      grazie :)

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  8. ...ci accolgono..sono la nostra cura....

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    1. sì... leniscono, curano, ci fanno sentire speciali, preziose, accudite, a volte ci consentono altresi di conoscerci meglio, vederci sotto una luce diversa

      "Si conobbero. Lui conobbe lei e se stesso, perché in verità non s’era mai saputo. E lei conobbe lui e se stessa, perché pur essendosi saputa sempre mai s’era potuta riconoscere così." (Italo calvino)

      *

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  9. A volte sono anche solo sottili secondi, fugaci. E (forse) tanto bastano a restare in qualche luogo senza tempo
    Buona giornata :)

    Davide

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    1. sì, vero, spesso sono solo piccoli, preziosi, attimi infinitesimi, ma dentro, contengono l'infinito, e tu li custodisci, perchè

      "Ogni momento accade due volte: all’interno e all’esterno, e sono due storie diverse."

      ~ Zadie Smith ~

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  10. hai scelto parole taglienti come bisturi eppure morbide come seta, per delineare queste rarissime realtà che pure talvolta s'inciampano ai nostri passi

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    1. grazie *

      ...sì, sono realtà rare, e proprio per questo preziose... inestimabili, mi piace pensare che si tratti di incontri "forse" predestinati e solo rinviati, di strade che ad un certo punto si intersecano fortuitamente, per quanto poi percorrano la stessa strada non possiamo saperlo, e credo non serva neanche chiederselo più di tanto, ma limitarsi solo e semplicemente a fruire del benessere, serenità che ci regalano

      credo sia un po' così...

      "Adesso mi trovo nel posto che chiamo 'questo grande grande Cielo' perché comprende tutti i miei desideri più semplici, ma anche i più umili e grandiosi [...] Ci sono dolci, cuscini e colori a bizzeffe, ma sotto questo patchwork più vistoso ci sono anche luoghi come una stanza tranquilla dove si può stare e tenere per mano qualcuno senza bisogno di parlare. Senza raccontare una storia. Senza pretendere niente. Dove si può vivere tutto a fior di pelle, finché ci pare. Questo grande grande Cielo è fatto di chiodi e soffice peluria di foglie nuove, di corse pazze sulle montagne russe e biglie che sfuggono e cadono e poi restano lì sospese, e poi ti portano in posti che nei tuoi sogni da piccolo Cielo non ti saresti mai immaginata..." (A.Sebold)

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