mercoledì 27 aprile 2011

Ambrosìa


Un frullio d'Ali
solletica il cielo
bombéndgiunge l'Ape
che saettando placida di fior in fiore
estatica ~ sugge il biondo nettare

nella borsa melaria
scorre infine soave un fiume dorato
e Lei, gongolante ~ sazia, e in stato di grazia
un po' ebbra ~ ballonzolante
zzz... zzz... se ne va





Andate fra i campi e i giardini e imparerete
che è piacere dell'ape raccogliere miele dai fiori,
ma è anche piacere del fiore cedere miele all'ape.

Per l'ape infatti il fiore è fontana di vita,
e per il fiore l'ape è messaggero d'amore, e per entrambi,
ape e fiore, dare e ricevere è piacere e necessità ed estasi.

Siate nei vostri piaceri come i fiori e le api

~ Kahlil Gibran ~

48 commenti:

  1. Sono addirittura il primo? Wow, che onore!!!

    viva le api e i bombi!!!

    Baol

    ps
    Sai che Einstein diceva che la razza umana si estinguerà quando moriranno tutte le api...pensiamoci prima di ammazzarne una...

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    1. 12:31, 27 aprile, 2011

      E oltre all’onore al primo che arrivava c’era in serbo anche un abbraccio ^ _ ^

      Su questa cosa qui ho letto qualcosina al riguardo... circa l’estinzione della razza umana legata a quella delle api, ma uhm, sai ho idea che di questo passo l’umanità, con la sua ottusità si estinguerà assai prima se non si ravvede.

      un caro saluto

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    2. 12:40, 27 aprile, 2011

      E sai mi hai fatto venire in mente una cosa che avevo letto un po’ di tempo fa

      "La memoria olfattiva delle Api"

      Una ricerca ha messo in evidenza che il sistema nervoso di questi insetti presenta delle caratteristiche come la lateralizzazione che fino a poco tempo fa si pensava fossero presenti solo nell’uomo, o almeno nelle specie animali più evolute.

      Le api ~ Apis mellifera possono volare velocemente e con precisione verso fonti nettarifere che spesso si trovano a diversi chilometri dai loro alveari. Per fare questo usano sia riferimenti visivi come i colori dei fiori ed altri elementi, sia di tipo chimico come il sapore e l’olfatto. (fonte da web)

      ”Lo scopo della vita è vivere, e vivere significa essere consapevoli, gioiosamente, divinamente, serenamente e con ebbrezza.”

      ~ Henry Miller ~

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  2. Einstein disse che dopo cinque anni dalla scomparsa delle api la razza umana scomparirà.

    E la felicità è talmente una piccola cosa che certe volte non si vede.
    Ciao Alba

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    1. 12:50, 27 aprile, 2011

      So di questa frase, ma penso proprio che Einstein sia stato poco lungimirante e si sia sbagliato, perché se l'umanità continua a distruggere e devastare il pianeta terra come fa, ci estingueremo assai prima delle Api.

      Riguardo alla felicità è solo un po' dispettosa a volte, spesso ama nascondersi, siamo noi a doverla stanare, saperla cogliere :)

      "Quando la felicità ci viene incontro non è mai vestita come pensavamo. Spesso ci passa accanto silenziosa e non sappiamo riconoscerla"

      ~ Romano Battaglia ~

      un caro saluto

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  3. ...non si vede...si sente forte in ogni poro della pelle :)

    un forte abbraccio

    Blue


    [Nel post precedente quando parlavo di spartito mi riferivo al tuo scrivere, è proprio come ascoltare una musica di grande impatto emotivo...altro che stonature...]

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    1. 11:55, 30 aprile, 2011

      Concordo la felicità; invade, pervade, avvolge e a volte rende anche un po’ ebbri :))

      ”La felicità; non è uno stato a cui arrivare, ma un modo di viaggiare.” ~ Anonimo ~

      un caro saluto

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  4. Non si dice ai tg che grazie al famoso (sicuro) salutare ogm sono morte migliaia di api che hanno deciso di nutrirsi in "alcuni" campi... ma stop, sennò mi dicono che faccio sempre polemica ;)
    Bello questo pensiero di felicità, e il disegno... leggero, come un batter d'ali :*

    Maraptica

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    1. 18:27, 30 aprile, 2011

      Cara dolce e battagliera Amica
      assolutamente niente STOP ^ __ ^ la tua non è affatto una polemica bensì; un fare notizia :))

      E’ vero le Api stanno diminuendo a causa degli OGM, dei pesticidi, dei cambiamenti climatici e gli unici responsabili siamo noi umani. E sai quel che mi piace di un blog è proprio questo, il fatto di partire da uno spunto per poi arricchirlo ed ampliarlo... trasformando spesso le nostre pagine in un bel salotto letterario, culturale.

      un abbraccio

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  5. mi piace moltissimo la seconda parte: le parole e il significato.

    il collegamento tra la piccola e semplice vita dell'ape e la felicità credo voglia comunicare un senso di gioia nelle piccole cose, quelle semplici.
    insomma quelle cose che quando cresci non ci badi più, o..... quasi!

    la primavera ti ispira proprio!!

    un saluto
    Isaac  

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    1. 18:30, 30 aprile 2011

      E' proprio così... sono le piccole cose quelle che vanno a comporre e rendere solide le grandi, perché ne costituiscono i fili dell'ordito, la trama, le fondamenta...

      E' importante cercare di cogliere le piccole sfumature in ogni cosa e soprattutto non smettere mai di stupirsi, perchè nulla rimane immutato nel tempo, sia noi che la realtà, la vita che ci scorre veloce intorno, evolve e muta... e questo fa sì che ci sia sempre qualche nuovo territorio da esplorare e scoprire.

      un caro saluto :)

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  6. Chissà se sarà pervasa da un altro attimo di felicità dopo aver infilzato l'ultimo umano (ma quelle forse sono le zzzzzzzzzzzzzzzzzzanzare)

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    1. 18:34, 30 aprile 2011

      ... uhm la tua osservazione comporta risvolti interessanti nonché allarmanti e misteriosi, ma credo proprio di sì sai che potrebbero esserlo pervase, sia le zanzare che le api :)

      “Sono una piccola ape furibonda”

      ~ Alda Merini ~

      un caro saluto

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  7. Non c'è molto da aggiungere. Mi concentro sul fiume dorato che scorre tra l'ape e il fiore.
    Pensandolo fra noi e lUno, tra sé e tutto, e tutti.
    Grazie. Dsvvero.
    Un abbraccio

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    1. 18:48, 30 aprile 2011

      Mi piace moltissimo sai quel
      ... fra Noi e l’Uno, tra sè e tutto, e tutti

      trasmette un senso di benessere, positività, comunione con noi stessi e gli altri

      un abbraccio :)

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  8. Risposte
    1. 18:52, 30 aprile 2011

      sì lo so che sono una tale meraviglia... :)
      ops no scusa ho frainteso, tu intendevi il post :)

      un caro saluto

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  9. diventi nettare e ambrosia
    zigzagando in versi.
    cb

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    1. 18:55, 30 aprile 2011

      ^ __ ^ ... e forse sono anche io un po' ebbra quando zigzago con la fantasia e faccio voli pindarici... :)

      un caro saluto

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  10. Il biancospino in fiore è bellissimo!
    Il suo profumo è inteso ma, ad onor del vero, mi ha sempre dato l'idea come... di entrare in pescheria.

    Tra i profumi più gradevoli che ho in giardino c'è quello dei fiori della skimmia japonica (mi sembra si chiami così).

    Vorrei anche segnalare il tiglio. Un albero stupendo con una chioma che sa diventare maestosa e fiori bianchi piccoli e profumati di un aroma piacevolissimo.

    L'ambrosia (se è quella che conosco io) no, buondio.
    Una piante terribile che genera allergie pazzesche.
    Disnfestante la colga!

    E' stato bello...

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    1. 19:10, 30 aprile 2011

      Concordo il biacospino è un bellissimo e profumatissimo fiore, che a me però evoca immagini più romantiche di una pescheria... ^ __ ^

      Io non ho un giardino, provo quindi un po' di sana invidia :)
      perché anche se è vero che richiede cura e attenzioni è così bello poter avere un piccolo angolino verde nel quale rilassarsi, poter spaziare con lo sguardo, il mio invece si posa su palazzi, negozi e strade :((

      Il tiglio è anch'esso una pianta stupenda come la skimmia japonica (che sono andata a controllare...) e sai è anche una pianta salutare, perché il decotto o la tisana che se ne ricavano è molto gradevole e un ottimo rilassante.

      Riguardo all'ambrosia intesa come pianta grazie per la notizia, ma non sapevo esistesse... o meglio mi è capitato di vederla ma non avevo idea si chiamasse così, ma tranquillo l'Ambrosia che intendo io si riferisce ad altro ^ __ ^

      un caro saluto

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  11. ..."un'ape se posa
    su un bocciolo de rosa
    lo succhia e se ne va.
    In fondo, la felicità
    è una piccola cosa."
    ciao Alba :-)

    RispondiElimina
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    1. 19:25, 3o aprile 2011

      ... sì è proprio così Trilussa in poche dense parole ha espresso un grande pensiero. ^ __ ^

      un abbraccio


      E crescendo impari che la felicità non e'quella delle grandi cose.

      Non e' quella che si insegue a vent'anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi...

      La felicità non e' quella che affannosamente si insegue credendo che l'amore sia tutto o niente, non e' quella delle emozioni forti che fanno il "botto" e che esplodono fuori con tuoni spettacolari.

      La felicità non e' quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova.

      Crescendo impari che la felicità e' fatta di cose piccole ma preziose...

      ... e impari che il profumo del caffe' al mattino e' un piccolo rituale di felicità, che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una felicità lieve.

      E impari che la felicità e' fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore, che le stelle ti possono commuovere e il sole far brillare gli occhi, e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della primavera ti sveglia dall'inverno, e che sederti a leggere all'ombra di un albero rilassa e libera i pensieri.

      E impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami.

      E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato, sono piccolo attimi felici.

      E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi.

      E impari che tenere in braccio un bimbo e' una deliziosa felicità.

      E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami.

      E impari che c'e' felicità anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c'e' qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia.<

      E impari che nonostante le tue difese, nonostante il tuo volere o il tuo destino, in ogni gabbiano che vola c'e' nel cuore un piccolo-grande Jonathan Livingston.

      E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità.

      ~ anonimo ~

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  12. Risposte
    1. 19:30, 30 aprile 2011

      un caro saluto
      uomo della luce che sospira ed è anche un esperto botanico a quanto pare :)

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  13. Posso "rubarti" la saggezza di Gibran? Vorrei ricopiarlo e ripetermelo ogni volta che mi faccio paranoie... :-)

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    1. 19:35, 30 aprile 2011

      ruba.. ruba.. pure ^ __ ^

      Sono sicura che Gibran sarebbe assai felice di sapere che le sue frasi sono così gradite

      un caro saluto e grazie della visita

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  14. l'essere umano puo' vivere in relazione con la natura e già ci siamo accorti che con la ragione nessuno impara, solo si impara con il cuore,
    come le api non abbisognano di noi per fare o non fare il loro lavoro, noi non abbisogniamo della ragione per sapere cosa é giusto....per le api, basterebbe che le rispettassimo come loro rispettano noi, senza chiederci niente,...

    eppure siamo ancora lontani e forse senza speranza dal aver capito l'essenziale di un volo di ape...

    saluti cari

    linn

    ps: io spero sempre in un fatto straordinario che ci riavvicini alla natura e quindi anche a noi, che ne facciamo parte, ma forse é qui lo sbaglio, i fatti straordinari non sono cose naturali, e noi siamo sempre piu lontani dalla perfetta banale forza della natura, siamo innaturali, nei confronti di  lei che senza fatti straordinari é soppravvissuta milioni di anni....senza concetti ne riflessioni,

    forse penso troppo...



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    1. 19:47, 30 aprile 2011

      Concordo pienamente con il tuo pensiero molto bello ed intenso :)

      Si impara con il cuore a saper rispettare la natura, il mondo che ci ospita e del quale non siamo affatto i padroni, anche se purtroppo ci comportiamo troppo spesso come tali.

      Ed io sarò forse un'inguaribile ottimista come te :)
      ma spero tanto anche che prima o poi l'umanità prenda seriamente coscienza di quanto noi e il pianeta terra siamo in totale simbiosi e indispensabili l'uno per la soppravvivenza dell'altro, che è necessario ristabilire un'armonia... un equilibrio che ci renda complici e non avversari, consentendoci così di continuare a vivere in pace e all'unisono.

      ...beh anche a me piace pensare troppo, mi spinge a cercare domande, risposte, soluzioni... "cogito ergo sum"

      un abbraccio
      e grazie per queste tue stimolanti e belle riflessioni :))

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  15. Splendida metafora. Il piacere come scambio di doni. In tutto, nel sesso, in una conversazione, in un semplice sguardo. Siamo talmente circondati da simboli che a volte facciamo fatica a elaborare e comprendere anche i più chiari e semplici. A presto cara amica, per intanto buon 1 maggio (m)

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    1. 09:50, 3 maggio, 2011

      Ho trovato questa frase per caso e ne sono rimasta affascinata, è un bellissimo pensiero quel che vi è espresso e mi richiama il principio latino

      "do ut des"
      io do affinché tu mi dia, da intendersi nel senso più positivo del termine però, cioè non come io do a te se tu dai a me... ma scambiamoci le nostre reciproche sensazioni, emozioni, percezione che abbiamo l'uno dell'altro, donandoci qualcosa che ci completi e arricchisca.

      E' vero a volte fatichiamo ad interpretare i segni più semplici, presi come siamo a cercare di carpire sempre il significato di tutto e a razionalizzarlo.

      Un caro saluto
      e grazie anche se in ritardo per l'augurio del 1° maggio

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  16. Ciao Alba,
    è davvero bello il modo in cui hai descritto il reciproco piacere di ape e fiore quando la prima raccoglie il miele dal secondo, e sì, hai ragione, la felicità è proprio una piccola cosa. Così piccola che non tutti la scorgono e ne approfittano.
    Buona settimana.
    Carmine

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    1. 19:00, 3 maggio, 2011

      Ero seduta al parco ed è arrivata un'ape... l'ispirazione è partita da lì, e dall'essermi ricordata della splendida, genuina poesia di Trilussa

      ... e poi ho trovato casualmente quella splendida frase che esprime in modo armonico e meraviglioso il donare e ricevere.

      Sì la felicità a volte è così piccola che nemmeno ce ne accorgiamo, ma se guardiamo attentamente ed evitiamo di lasciar passare inosservate proprio le piccole cose, le sfumature, allora scorgerla è assai più facile.

      un caro saluto e un ^ __ ^

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  17. Il dare e il ricevere, per vivere insieme.
    Niente di più semplice, anche se oggi non c'è niente di così complicato, almeno fra le persone.

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    Risposte
    1. 19:10, 3 maggio 2011

      Dici bene per vivere insieme è essenziale saper sia donare che predisporsi al contempo a saper ricevere, accogliere, semplice eppure così complicato :)

      Forse accade, perchè abbiamo smesso di utilizzare la parte più primitiva di noi, del nostro cervello, del nostro essere... quella che ci consente di poter percepire l'altro servendoci di tutti i sensi che la natura ci ha donato, e che si sono perduti o più semplicemente abbiamo seppellito noi... lungo il processo evolutivo che ci ha visti arrivare sin qui.

      dovremmo forse imparare tutti un po' di più a ri-scoprirci

      un caro saluto

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  18. Alba mi piace assai la tua risposta al mio commento grazie:)
    Ma essendo tu romana non ti sarà sfuggito che Roma è anche piena di un altro tipo di api, quelle di marmo!
    E questo perché le api sono sullo stemma dei Barberini, grande famiglia principesca che a Roma ha dato tanto ( ma che probabilmente le ha preso anche di più)
    Quod non fecerunt barbari fecerunt Barberini scriveva la satira secoli fa. E questo la dice lunga.
    Ma comunque, viva le api:)

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    1. 15:00, 4 maggio 2011

      mi piace bella risposta ^ __ ^

      E sai visto che ti diletti con il latino e il greco, ho trovato questa...

      I Greci ci forniscono numerosissime notizie sul miele; già Omero ci parla della raccolta del miele selvatico e della sua conservazione in anfore, il grande filosofo e matematico greco Pitagora esortava i propri seguaci a cibarsi, praticamente di pane e miele, garantendo loro lunga vita.

      La Melissa ha una particolare affinità con le api, lo sanno gli apicoltori che conoscono la predilezione di questi insetti per la nostra pianta fin dall'antichità, lo testimonia Plinio quando nella sua Naturalis historia avverte che strofinando con foglie di melissa gli alveari, gli sciami, attratti dal suo aroma, non li abbandoneranno.

      Ce lo rende noto anche il suo nome, lo stesso con il quale gli antichi Greci chiamavano l'ape. Melissa è anche il nome di una mitica ninfa celebre per aver allevato con il miele il piccolo Giove.

      Il miele, nome da cui deriva sia quello greco dell'ape che quello della Melissa è sempre stato considerato nell'antichità un nutrimento spirituale perché purissimo (miele deriva infatti dall'antico etimo elelu che vuol dire "libero da impurità"), degno perciò degli dei come il nettare che costituiva il loro cibo, l'Ambrosia, e come il nettare da cui elaborano il miele le api, esse stesse divine in quanto nate dalle lacrime di Ra, il dio solare dell'antico Egitto. (fonte da web)

      un caro saluto :)

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    2. 15:30, 4 maggio 2011

      ... e ti regalo anche questo, contento ^ - ^
      è un po'lungo scusa, ma mai sfidare una curiosa cacciatrice di notizie

      L'origine della conoscenza scientifica sullo studio delle api risale a 300 a.c. con Aristotele, le sue opere dove se ne parla sono:
      La storia degli animali, Il Trattato della generazione e le parti degli animali. In mancanza di strumenti adeguati lo studio dell'anatomia dell'ape si limitava ad una descrizioni delle parti visibili.
      Aristotele fu il primo ad osservare il comportamento delle api bottinatrici che non volano da un fiore di una specie al fiore di un'altra, ma vola da una violetta a una violetta, senza mai alcuna mescolanza prima di tornare all'alveare.

      Questo comportamento è alla base dell'impollinazione incrociata che l'ape assolve in modo straordinario, favorendo produzioni agricole e varietali (biodiversità).

      L'ape scrive Aristotele è un insetto a sei zampe e ha quattro ali formate da membrane senza liquidi e tegumenti. Le ali una volta strappate non ricrescono più, distingueva quindi le api in tre classi: I re (regine), le api (operaie) e i fuchi, e pensava che i re generavano le operaie e le operaie i fuchi, ai quali non riconosce alcuna funzione.

      La leggenda narra inoltre del mito di Aristeo figlio di Apollo e di Cirene, innamorato della bella ninfa Euridice, la quale, sorpresa dal giovane pastore fugge in un bosco dove viene morsa da un serpente è muore.
      Per vendicare la morte, le ninfe della dea Maia fanno perire tutte le api di Aristeo. Infelice e smarrito il giovane chiede consiglio al dio Protèo, che gli suggerisce di sacrificare un torello, dalla cui interiora dopo alcuni giorni uscirà uno sciami di api.

      Gli uomini hanno dato credito a questa legenda fino al fino al XVI secolo, e lo stesso Virgilio descrive in dettaglio il sacrificio del toro sdraiato sopra un letto di rami di Timo e di Santoreggia fresca.

      All'inizio del seicento con l'invenzione del microscopio cambiano i modi e lo spirito dello studio scientifico.
      Il medico Jan Swammerdam mise a punto delle tecniche di osservazione, i cui studi furono pubblicati dopo la sua morte, in"Biblia Naturae 1737-1738, e fu lui il primo a scoprire il sesso femminile della regina, produttrice delle uova di tuta la colonia, e il sesso maschile dei fughi.
      Egli non vide che le operaie erano femmine con le ovaie atrofizzate e pensò che fossero di sesso neutro.
      La sua fu un'opera importante descrisse minuziosamente tutte le parti anatomiche dell'ape.

      ... e se sei arrivato fin qui
      allora ti meriti un abbraccio

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  19. lo stato di grazia dell'ape ebbra di miele è spettacolare, che brava che sei!
    E poi mi piace l'idea che sia un reciproco piacere, tra ape e fiore, il brano di Gibran è proprio ispirato!!! Ciao Alba, come stai??? ;)
    turistadimestiere

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    1. 09:48, 5 maggio 2001

      Il volo un po' irregolare, zig~zagante dell'ape mi ha fatto pensare ad uno stato di ebbrezza :)

      La natura riesce sempre ad ispirarci al meglio bella com'è, la frase di Gibran poi è davvero bella e significativa.

      ... qui tutto bene grazie, forse ultimamente sono un tantinello irregolare nello scrivere e leggere, ma direi bene.. ^ __ ^

      un caro saluto e un abbraccio

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  20. Forse in questa marea di commenti il mio si è perso, o forse no, mi sarò messo a pensare, e pensa che ti ripensa, ho dimenticato le parole sulla mensola di qualche fiore, chissà, dentro una corolla...o assorto fra queste righe ho dimenticato di dire...chissà...
    Delle api si sa tanto, credo sia uno degli esseri viventi più studiato e apprezzato...ma spero che non se ne sappia mai abbastanza da non lasciarsi incuriosire...vabbè, lasciamo stare le api e parliamo di te che ne parli...no, più che parlarne le hai disegnate dosando parole, indicando il moto in maniera superlativa, ma con un che di sbarazzino nella giusta misura...complimenti.
    ciao

    RispondiElimina
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    1. 09:59, 5 maggio 2011

      Le parole dimenticate sulla mensola di qualche fiore o dentro una corolla sono deliziose da scovaree sai e devo dire che sì a scrivere questo post mi sono proprio divertita e sentita sbarazzina... ^ __ ^

      E concordo con te spero anche io che ci sia ancora molto da scoprire, intanto guarda cosa ho scoperto...

      La prima iconografia dei rapporti tra l'ape e l'uomo risale al neolitico, ben circa 9.000 anni fa. E' stata scoperta'nel 1921 nella provincia di Valenza, in Spagna in una grotta chiamata "Cueva della Araàntilde" sulle cui pareti è raffigurato un nido di api e un cacciatore di miele.

      Nell'Egitto dei faraoni l'apicoltura era molto nota e sul sarcofago di Mychirinos (2500 anni a.c.) sono raffigurate api in bassorilievo; sulla tomba di PA-BU-SA a Tebe (625-610 a.c.) è raffigurato un apicoltore che raccoglie il miele da un'arnia in terracotta a forma di anfora.

      un caro saluto

      Elimina
  21.                       

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    per voi che vivete nei dintorni di Roma...

    la scorsa estate ho acquistato del miele SPET-TA-CO-LA-RE all'abbazia di Montecassino

    se vi capita di passare da quelle parti fateci un salto e rifornitevene.

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    1. 13:00, 5 maggio, 2011

      grazie per la notizia se mi troverò a passare da quelle parti, dato che il miele mi piace assai andrò sicuramente ad approvvigionarmi, oppure potrei organizzarmi ed andarci di proposito, vieni anche tu.. ^ __ ^

      caro saluto

      Elimina
  22. Mi hai ricordato emily dickinson, con quel suo amore per le piccole cose, l'attenzione al silenzio e al rinzare delle api...
    la dolcezza dei dettagli rivelatori, quelle inezie che svelano arcani e grandi verita' che non si possono carpire se non immergendosi in quel nulla che e' l'universo ed il tutto.
    Perche' gli estremi si toccano e l'universo sfiora il vuoto per colmarlo di immenso... prende un silenzio e ne fa la melodia vitale del ronzio eterno della vita.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. 10:18, 7 maggio 2011

      ma lo sai che Emily è una delle mie preferite :)

      E' vero della vita amo le piccole cose, sono quelle che mi regalano le sensazioni, emozioni più belle e con le quali costruisco pian pianino le basi per raggiungere qualcosa se non di grande di più consistente... e si è proprio così, immergersi per cogliere tutte le sfumature possibili per poi forse rinascere un po' :)

      grazie per le tue belle parole
      un abbraccio :)

      Elimina
  23. @ .H2o..
    .. è uno scatto davvero meraviglios Kiara e sono lusingatissima che tu lo abbia postato prima tra le mie pagine e davvero un bel regalo, mi piace moltissimo, e ti ringrazio anche per le tue belle parole

    un caro saluto e un abbraccio

    RispondiElimina
  24. @ ladybeetle1
    è una bellissima foto, quasi tono su tono..
    fiore e cielo sembrano fondersi e formare un tutt'uno

    grazie per l'omaggio
    un caro saluto e un ^ __ ^

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