lunedì 7 settembre 2009

il Robivecchi


Ercole, era piccolo, minuto, occhi azzurri, mani agili e curate nonostante il mestiere, un'intera vita, la sua, passata ad accatastare mobili. Per Ercole i suoi mobili, eleganti o ordinari che fossero, erano tutti uguali, "preziosi" meritevoli allo stesso modo di una carezza che li rendesse nuovamente lucidi, splendenti, come lo erano stati in gioventù, quando fieri e baldanzosi, facevano bella mostra di sè nelle case. Quello che per gli altri diventava inutile, da buttare, per lui rappresentava un tesoro, nonché il suo sostentamento.

Intorno ad Ercole però tutto ruotava vorticosamente, piano ~ piano la campagna cedeva il posto a palazzi, negozi - e l'errore di classificare come vecchie le cose con una loro storia da narrare... - la gente non si fermava quasi più. Alla fine, era rimasto solo lui, con i suoi due capannoni e il grande cortile all'aperto. Un giorno ero andata a trovarlo, ma al loro posto ho trovato un ristorante, ogni volta che passo lì, ripenso a Lui, a quanto mi piaceva immergermi tra quei mobili, vecchi, logori, annusarne l'odore, unico... di vita vissuta.

A casa ho una grande sedia in legno con la seduta di paglia intrecciata, ed una vecchia macchina singer che utilizzo come tavolino acquistate da Ercole, sono all'ingresso, appeno entro... e mi piace pensare che lui sia lì, a darmi il benvenuto.

E' l'angolo di casa che preferisco, spesso mi siedo su quella sedia a leggere, scrivere... e allora, quando mia figlia mi vede, arriva anche lei, e ci stringiamo in due, oppure porta la sua seggiolina, un libro, i colori e un quadernino, dove scrive tutta seria delle storie accipicchia... "deliranti", un giorno di questi, forse, ne pubblico una.

E trovo bellissimo tutto questo,
trovarmi lì, tra quei vecchi mobili, con Lei.



photo by ~ Adolfo Kaminsky ~

19 commenti:

  1. Ironia della sorte chiamarsi Ercole ed essere piccolo e minuto. Comunque ti capisco. Io ero diventato amico di un elettrauto, persona di enorme spessore intellettuale e morale. Era un piacere fermarmi a parlare con lui di tutto, ma sopratutto di cinema la nostra comune passione. Quando una brutta malattia l'ha portato via in soli due mesi, ho sentito il vuoto..di quell'uomo intelligente dai capelli rossi....

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  2. Fuori tema: il sottotitolo del tuo blog è dedicato all'opera di John Fante?

    Un resoconto molto intenso di uno spicchio di vita, questo post. Perchè, in fondo, i ricordi altro non sono se non pezzetti d'anima.

    Un sorriso per un sereno nuovo inizio di settimana.

    ^_______^

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  3. ~ Scevro

    è lodevole che tu abbia notato l'ironia del nome associata alla costituzione minuta.

    Il nome è una chiamiamola "licenza letteraria" voluta (il vero nome ero un altro ma ho preferito non pubblicarlo), e ho deciso di chiamarlo Ercole perchè era minuto, ma aveva un carisma che lo rendeva imponente.

    Bello il tuo racconto.

    ciao


    ~ Keipaxx

    è come pensi è dedicato alla sua opera il mio sottotitolo, di Fante è uno dei libri più belli che ho letto tra quelli che ha scritto, e li ho quasi tutti.

    Il post di apetura del mio Blog, infatti riporta le prime righe del libro.

    I ricordi sono tutto, Keypaxx, ed io li custodisco molto gelosamente.

    buona settimana anche a te


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  4. senza conoscerlo, manca a nche a me, Ercole.

    Manca la lentezza delle cose che raccontavano una storia, mentre la storia ci consegna il racconto dell'usa e getta...


    Un racconto dolcissimo, un abbraccio per te e tua figlia, strette in un abbraccio sulla sedia di Ercole che vi solleva dal mondo!

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  5. manca anche a me, ercole, anche se non l'ho conosciuto. Mi manca la cura e la lentezza di quelle cose che una volta erano per sempre.

    Ora la storia è usa e getta, i matrimoni, le amicizie, la volontà... tutto ne risente.


    Tuttavia resta ancora in cuore, a chi sta seduto sulla sedia all'ingresso, sulla sedia di Ercole, l'omino piccolo con un grande amore per le cose.


    Un abbraccio a te, seduta là, con tua figlia tra le braccie e le storie incredibili!

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  6. Io voto per l'apertura di una sezione nel blog "le storie accipicchia-deliranti"...abbiamo bisogno di quel tipo di deliri (quelli buoni e veri da bambini!)

    ;-) Ale

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  7. ~ prabhu

    grazie me li tengo tutti e due i tuoi due commenti "anche se penso ci sia messo di mezzo quel birbantello di splinder, non facendoti vedere il primo"

    e questo perchè in entrambi hai espresso pensieri che trovo molto belli ed intensi.

    un abbraccio


    ~ CircoLale

    ^ __ ^ è vero ne abbiamo bisogno..

    di poter ridere...

    di poter affrontare la vita con la loro spensieratezza...

    di mostrarsi spontanei..

    di... di... di..

    potremmo farlo insieme.. pubblicare storie deliranti di bambini.


    Ciao un abbraccio

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  8. E' come se l'albero nel quale era ricavato il legno - di quelle ante - abbia ripreso a fare frutti.

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  9. Il tuo racconto mette bene in evidenza quello che dovrebbe essere lo scopo degli oggetti di cui amiamo particolarmente circondarci: non la ricerca di uno status, ma il ricordo di una persona o di un'atmosfera che ci è cara. Ciao : )

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  10. E poi i mobili vecchi sono un pò come i relitti di un'epoca che non c'è più, che ha fatto naufragio nel mare del tempo. Testimoniano di un mondo perduto...

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  11. ~ messier

    ..il vecchio e il nuovo che si sposano e danno frutti.. bello

    mi piace


    ~ scudieroJons

    concordo, gli oggetti sono belli e preziosi per il loro valore intrinseco


    ~ Aenima 1

    i ricordi sono sempre vivi in noi e nessuno potrà mai rubarceli


    ~ latendarossa

    che bello questo commento, è dolce naufragare nel mare del tempo e dei ricordi

    grazie per la visita


    un caro saluto a tutti

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  12. Accipicchia come sei fortunata. Mi piace quando gli oggetti hanno una loro storia... ogni angolo ha qualcosa di speciale da dirci.

    Per me, a casa, è un vecchio divano quello che parla più spesso.

    ciao ciao

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  13. ~ kokeicha

    è vero gli oggetti ci parlano, tutto ci parla...

    la natura... gli animali...

    solo noi esseri umani a volte non sappiamo .

    un abbraccio

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  14. E' una roma che non c'è più, sepolta dai centricommercialipiùgrandideuropa (che triste record) e dal cemento palazzinaro inutile (i nuovi quartieri, bassa passarci di sera, sono tutti semivuoti)
    Che tristezza ....

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  15. ~ theclearman

    se tutti ci impegnassimo a preservare anzichè distruggere, forse Roma sarebbe ancora la "città eterna"

    perché

    "La speranza ha due bellissime figlie: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose; il coraggio per cambiarle".

    ~ Pablo Neruda ~

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  16. Non sai quanto piacere m'ha fatto leggere questo tuo post..viviamo in tempi dove la gente butta tutto senza ritegno,senza più rispetto per le cose..anche noi a casa teniamo la singer a pedali,così come altre cose antiche testimoni d'un tempo,che fa parte del nostro vissuto..e senza tema di vergognarmi,raccolgo ciò che gli altri buttano..magari cose ancora belle e funzionanti!amo ciò che hai scritto e sono onorata d'avere la tua affezionata vicinanza..buone cose a te e i tuoi cari..kisses.your j.

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  17. ~ trans

    grazie a te per le bellissime parole, anche io a volte raccolgo oggetti che trovo

    un abbraccio

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  18. è dolcissimo questo brano, da noi passava il strassaro...qualche volta nei miei ricordi odo ancora quella voce che gridava "done robe vecie xè rivà el strassarooooo..."

    ciao alba grazie

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  19. ~ barchedicarta

    grazie a te, ma che termine "strassaro" mi piace

    un abbraccio

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