venerdì 9 marzo 2012

[Rumori di Fondo]


A volte, amo circondarmi di silenzio, farmi crisalide e ammantarmene come fosse bozzolo, e da lì, rimanere in ascolt. C'è un tale brusìo nel silenzio, se indugi... e intrat~tieni il respiro, nell'apnea, riesci a percepirlo, intercettarne meglio le voci che vi errano.

Ci sono silenzi, che chiedono
di essere ascoltati, fessurati ~ sviscerati
ed è nel Silentium, che concrētus la metamorfosi

~ ~ ~ ~ ~

Inside, we are ageless and when we talk to ourselves,
it’s the same age of the person we were talking to when we were little.
It’s the body that is changing around that ageless centre.

“All'interno, siamo senza età e quando parliamo a noi stessi, è la stessa età
della persona alla quale stavamo parlando quando eravamo piccoli.
E' il corpo che sta cambiando intorno a quel centro senza età.”

~ David Lynch ~


~ Elvira Amrhein ~

Ecco mi dissi, questo preciso attimo, è gioia.
Il silenzio là fuori era così dolce che mi pareva di sentirne il canto;
da qualche parte avevo letto che tutto è armonia se solo riusciamo a sentirla,
così rimasi in ascolto ed ebbi cura di muovermi, senza spostarlo...

Il Silenzio.

~ A. Marchesini" ~
"Il Terrazzino dei Gerani Timidi"

giovedì 16 febbraio 2012

[Disordinata~mente]


Le porte del sé
conducono lontano
è turbamento

labirinti mnemonici
nei quali smarrirsi è facile

i ricordi e i pensieri si fanno faticosi, nebulosi, le parole errano disorientate, incespicano, ti~tubano sul foglio bianco, a volte allora, conviene lasciarle libere di fermarsi, rimanere sopite, intanto, queste, di parole le ho agguantate...
~~~~~~

Non riesco a parlare molto bene" disse Naoko. Ho questo problema già da un po' di tempo. Ogni volta che cerco di dire qualcosa, mi vengono sempre le parole meno adatte, se non addirittura opposte a quelle che vorrei dire. E' come se il mio corpo si dividesse in due parti che giocano a rincorrersi. E al centro c'è questa colonna immensa e le due parti continuano a rincorrersi girandoci attorno. Ad afferrare le parole giuste è sempre l'altra parte, e io non riesco a starle dietro.

 ‎"E' per questo che sto scrivendo.
Sono uno di quelli che per capire le cose
ha assolutamente bisogno di scriverle."

~ Haruki Murakami ~



"Studio di donna che scrive"

giovedì 27 ottobre 2011

Adolescere


Piccole talee
attecchiscono ~ accennano
prudentemente alla vita in attesa di sbocciare

ti osservo così germogliare, rivelarti ... e sono in balìa delle emozioni, intenerita e commossa, forse, anche un po' allarmata dal nuovo che preme e incalza, da un presente, che è al contempo futuro prossimo per te...

"Eres mi niña hermosa, y doy gracias al cielo de que estés conmigo"

Tu sei la mia bella ragazza grazie al cielo sei con me

Frugo allora nei miei ricordi, cerco nei tuoi tratti la bimba di ieri, nella tua voce quell'accento da cartone animato che tanto mi faceva sorridere, fattezze e peculiarità di un passato prossimo... che pian pianino stanno lasciando il posto a nuove forme e contorni.

E mentre la vita scorre su di te, forgia il tuo corpo e la tua mente, provo allora ad immaginarne l'esito... mi chiedo se tu sia pronta ad accogliere in te l'accenno della donna che sarai... penso agli sguardi futuri che forse attirerai, che spero ~ vorrei si posassero su di te, cortesemente, con la delicatezza di un abbraccio, una carezza affettuosa.

Ieri quando ti sei accorta che ti guardavo sei arrossita e ti sei subita coperta dicendomi “Mamma!", ma ti è scappato un sorriso e alla mia constatazione come stai crescendo... mi hai risposto:

"Mamma, ma io non voglio crescere, voglio rimanere piccola"

In verità, figlia mia, un po' lo sarai sempre sai... perchè finché riuscirai a mantenere in te un lato fanciullesco, spensierato, la vita non ti deluderà, riuscirà invece a sorprenderti e meravigliarti sempre, ricordatelo...

mi niña hermosa,
mi niña bonita, mi dulce princesa.

giovedì 13 ottobre 2011

In Itinere


Agata, occhi d'ebano e pelle ramata, con il suo piccolo tavolo d'osteria di bianco vestito, la scorgi quasi sempre al medesimo cantuccio, tra le sue leggiadre, abili dita, le "Figlie della Terra", le pietre dure e grezze, delle quali Lei amorevolmente ti spiega origini e virtù, si sublimano, prendono vita e diventano orecchini, bracciali, monili... e sfilano. Agata ha sempre un sorriso radioso per tutti, ogni tanto però quando parla del papà che ora non c'è più... gli occhi le si velano, cessano di illuminarsi e tacciono, ed allora Lei confusa e imbarazzata ti dice "scusami".

A  Irene, che passa a salutarla quasi ogni giorno e si ferma a parlare un po' con Lei, Agata la guarda e poi le dice spesso "a te ti voglio bene, mi ricordi tanto una persona cara del mio paese" e così le racconta... ed è come un eco che giunge lontano, come la sua terra d'origine.

Tra di loro è nato un premuroso e garbato legame o forse chissà... magari si è più semplicemente ristabilito, ora se sia amicizia, o l'incontrarsi di due anime forse entrambe un po' erranti ~ esuli, una in terra straniera e l'altra in patria, non ci è dato saperlo ed in fondo perché chiederselo

 "Carpe Diem"

... ciò che veramente importa, è solo che loro sembrano trarre da quei brevi ma intensi dieci minuti, un po' di colore e calore pur rimanendo infine semi~sconosciute. Ieri prima di andare via Agata era particolarmente triste, allora, Irene, le ha fatto una carezza sul viso e l'ha abbracciata, dicendole, mi raccomando... e poi mentre andava via, le ha chiesto come sempre

"ci sei domani?"

sì...
 ci sono persone
che entrano nella tua vita in punta di piedi
delicatamente ~ silenziosamente senza che tu te ne accorga
... e lì rimangono, semplicemente


lunedì 3 ottobre 2011

Natura Naturans


E così, sei stata via, iniziavo a pensare che non saresti più tornata

No, sono solo stata un po' lontana, sfocata, spesso poco percettibile anche a me stessa, avevo sola~mente bisogno di dare nuova forma, pienezza ai contorni forse un po' evanescenti. Sai, a volte, può semplicemente accadere come mi ha detto un'amica: "di non avere la testa ed il cuore giusti per stare qui..." e la lontananza, diviene quindi indispensabile.

Ma non è ancora arrivato il momento di comporre la parola "FINE", il mio viaggio è appena intrapreso, e poi, tu lo sai quanto io sia curiosa, di come mi piaccia riuscire ancora a meravigliarmi, ho così tante parole da catturare ed altrettante da pronunciare, e ancora tanto, troppo, da imparare, solo il tempo di riprendere il ritmo, e torno pian pianino a leggerVi e risponderVi

"Se il corpo prova esilio è nella pelle"

~ Erri de Luca ~


~ artista sconosciuto ~

domenica 21 agosto 2011

Hora Caniculae


Mater Naturae

annichilita
ammutolisce e assopisce
tra le spighe dorate e i rossi papaveri
il frinire delle cicale, invero, non affievolisce
lacera e satura il silenzio ~ tremula nell'aria tersa

se chiudo gli occhi e inspiro, ne ghermisco l'effimera vibrazione, prima che le note esalino l'ultimo respiro dissolvendosi nel riverbero della calura estiva, ed è come librarsi in uno spazio senza tempo



sabato 13 agosto 2011

Se un giorno d'estate...


In un diurno afoso e nostalgico, gli occhi frastornati, che peregrinano indagando l'orizzonte - mentre un flusso di pensieri misti, si sussegue a corrente alternata - può anche accadere, che un fremitimprovviso adeschi la tua attenzione, e di scorgere così, tra le spighe, infinitesimi attimi di vita "sospesi", che sembrano essere lì solo per te, e che un senso di serenità lambisca allora la tua mente, scarcerandola

"La mia vita è stata sempre così...
piena di piccoli segni che mi vengono a cercare "

~ Margaret Mazzantini ~


foto di albafucens

martedì 2 agosto 2011

Quo Vadis


"Cose così cosà"

mi chiedo, se sia meglio esser cicala o formica, ma la vita, in fondo, è un caleidoscopio di colori e sfaccettature, è bene quindi esser prudenti e saggi, bensì, impulsivi e spensierati, lungimiranza e leggerezza vanno ovviamente ben dosate ~ amalgamate

e l'esser... allora
più che leggero e insostenibile
diviene assai leggiadro ed ammissibile.



"Utere temporibus"
Sfrutta il momento felice

~ Ovidio ~

lunedì 11 luglio 2011

Agnitio


a volte, Vorrei...

confinare, anche solo sfumare lievemente quell'enigmatico velo di malinconia, smarrimento, che forse esacerba, calunnia i lineamenti Offuscandoli un po'

evitare, di attraversare la vita come brancicante, in cerca di appigli, sinecura, setacciando, rovistando, nelle altrui parole, sguardi, alla ricerca di consensi

affrancarmi dalla timida tunica, che gemellata a labbra impensierite, timorose, tutto tace, censura, lasciandolo deflagrare ~ implodere, svanire così.. inespugnato, insoluto, forse, anche un po' mesto, amareggiato, e indossare una veste nuova, che esprima, dica, canti, balli, respiri con me [solidalmente] che sia complice, e non avulsa, esule in terra patria

a volte, Vorrei...
"esserci" ed "essere"
semplicemente perché "sono"
riuscire a sentirmi ~ percepirmi da "sola"



... e poi



Vorrei essere guardato e non soltanto visto,

essere ascoltato e non soltanto udito”



~ Khaled Hossei ~