"Il peso della farfalla”
~ Erri de Luca ~
è una favola di grande poeticità: narra dell'incontro tra il camoscio, anzi, "il re dei camosci" e un bracconiere che ha passato la vita a cacciare di frodo le bestie in montagna, entrambi sono in fine di esercizio, in fine di carriera, si portano appresso una stanchezza assaporata... sazia... e sanno che non ce n'è ancora, e che non ne vogliono ancora.
L'incontro tra i due avviene in un ambiente perfetto, dove la presenza umana è in minoranza assoluta, e il vecchio bracconiere qui incontra il più bello e perfetto animale di montagna, il "camoscio", un acrobata, un atleta di quelle vette, e lo va a stanare, ma per ammirazione
perché, ecco
dentro il cacciatore ci deve essere il sentimento dell'ammirazione, che è un sentimento pulito, non deve essere mischiato con l'invidia che invece ti fa pensare che tu puoi essere, o che potresti essere al posto di quello, l'invidia deve essere un sentimento transitivo, nel senso che ti illude e ti lusinga con la possibilità di poter essere come... di raggiungere quella perfezione... quella precisione che ammiri in un'altra persona
mentre l'ammirazione è ferma, sa che non c'è nessun termine di paragone, e sa che non potrai mai essere come... perché non lo stabilisce il termine di paragone, perché tu non potrai mai essere come la cosa che ammiri, e quindi mantieni una distanza, ammiri e basta...
l'ammirazione ti consente di misurarti con quella perfezione, con quella meraviglia, e anche di abbatterla e di conquistarla... di catturarla... però devi essere un ammiratore, e non un invidioso
perché il peso della farfalla?
perché la farfalla
è il simbolo della regalità
e sul corno di questo re dei camosci
c'era sempre in tutte le stagioni una farfalla bianca
come il peso di una corona
è il simbolo della regalità
e sul corno di questo re dei camosci
c'era sempre in tutte le stagioni una farfalla bianca
come il peso di una corona
da un'intervista ad Erri de Luca
"Il Bosco delle farfalle" ~ Rosanna Nardon
"Il peso della farfalla" non si può raccontare, definire, spiegare: è un distillato di Bellezza. E questo breve passo ne è un "goccia":
RispondiElimina"Gli zoccoli del camoscio sono le quattro dita del violinista. Vanno all cieca e non sbagliano millimetro. Schizzano su strapiombi, giocolieri in salita, acrobati in discesa, sono artisti da circo per la platea delle montagne. Gli zoccoli del camoscio appigliano l'aria. Il callo a cuscinetto fa da silenziatore quando vuole, se no l'unghia divisa in due è nacchera di flamenco. Gli zoccoli del camoscio sono quattro assi in tasca a un baro. Con loro la gravità è una variante al tema, non una legge"
Ciao e buona giornata!
07:25, 28 aprile 2010
Eliminasai che è uno dei passi che sono piaciuti di più anche a me. :) c'è sempre una tale intensità, sensibilità e musicalità nelle parole di Erri de Luca, riesce ad esprimere l'essenza delle cose in modo così straordinario
buona giornata anche a te
de luca riesce sempre a sorprendere ...
RispondiElimina07:27, 28 aprile 2010
EliminaErri de Luca ha uno stile unico, raffinato e denso, che incanta il lettore, o quantomeno me, è uno di quei casi che quando leggi, io definisco "fare l'amore con le parole", tu lo leggi e rimani incantata dalla capacità che hanno i suoi versi di coinvolgerti.
Ciao Alba... invidia e/o ammirazione.... da riflettere con calma. Un bacio! :-)
RispondiElimina07:30, 28 aprile 2010
Eliminaammirazione semza ombra di dubbio :)
un abbraccio
RispondiEliminaIo non ho mai sparato, ma credo che il vero cacciatore, quello che caccia per la vita, come x es. i nostri antenati, quando prende la mira per uccidere un animale deve sentirsi per un attimo lui stesso quell'animale. Un vero cacciatore ha, quindi, un grande rispetto per l'animale che caccia, non lo fa per sport. Il vero cacciatore sportivo, quando prende la mira, e vede se stesso nel suo bersaglio, non può che lasciar perdere.
MI piace De Luca.
Un carissimo saluto
07:33, 28 aprile 2010
Eliminahai espresso un bel pensiero sul quale concordo, un vero cacciatore non deve mai uccidere per sport, bensì avere ammirazione,rispetto per gli animali che caccia.
un caro saluto
Ricordo una delle scene de "L'ultimo dei Mohicani", quando viene abbattuto un cervo.
RispondiEliminaIl rituale che segue è commovente e lontano anni luce dalle nostre idee.
Così deve essere.
Biuona serata.
07:36, 28 aprile 2010
Eliminaricordo quella scena ed è davvero commovente, come tu stessa dici è "un rituale", ti uccido però poi ti rendo onore, nella morte ti concedo la dignità che meriti
buon giorno :)
pensa, potersi ornare di una farfalla! Nemmeno un re letterale lo può...
RispondiElimina11:12, 28 aprile 2010
Eliminamagari con un tatuaggio :))
"La mente umana è paragonabile ad una farfalla che assume il colore delle foglie sulle quali si posa, si diventa ciò che si contempla"
~ Gustave Flaubert ~
... l'ammirazione procede dall'umiltà,
RispondiEliminae l'umiltà procede dall'onore ...
mi viene in mente il codice d'onore dei Samurai:
il Bushido (la via del guerriero) segna il percorso per sviluppare
senso del dovere (Giri), risolutezza (Shiki), generosità (Ansha), fermezza d'animo (Fudo), magnanimità (Doryo) e umanità (Ninyo).
07:49, 29 aprile 2010
EliminaMi piace il pensiero che hai espresso "umiltà e onore",
che unitamente all'ammirazione, sono le basi ideali sulle quali poter validamente costruire qualunque rapporto, e dato non conosco il codice d'onore dei samurai, la tua spiegazione,
citazione mi ha molto incuriosita e così sono andata a documentarmi.
... e ho scoperto che il "Bushidō" è ispirato ai principi del buddhismo e del confucianesimo adattati alla casta dei guerrieri, due religioni e scuole di pensiero che ammiro moltissimo.
grazie per il tuo interesssante apporto :)
un caro saluto
L'invidia è sicuramente fra le più spregevoli miserie umane. E' l'odio per chi credi abbia più di te, con il verbo avere inteso qui nella sua più ampia accezione. Si sposa quasi sempre con una notevole immaturità del soggetto invidioso. Questi dovrebbe solo riuscire a riflettere su quanto siamo infinitamente complessi, con milioni di sfaccettature. Poi dovrebbe inevitabilmente concludere che nessun individuo dall'esterno può giudicare le gioie e le sofferenze altrui. Il soggetto invidiato, in fondo, potrebbe anche vivere una condizione esistenziale per nulla invidiabile.
RispondiEliminaL'ammiratore è diverso. Si focalizza su di una particolare qualità dell'altrui. Non generalizzando, se ama quella qualità, non può che apprezzarla ed ammirarla estasiato.
Bel post, come al solito!
08:12, 29 aprile 2010
Eliminal'invidia concordo è spregevole, ma purtroppo anche umana e insita un po' in ognuno di noi, solo che alcuni sanno resistervi, mentre altri se ne lasciano accalappiare, questo li rende sicuramente sia disorientati, sterili, incapaci di mettersi in discussione e quindi migliorare
Tutti noi possediamo delle risorse, doti che ci rendono in qualche modo speciali ed unici, ed è su queste che si dovrebbe lavorare per arrivare a sentirsi in armonia con se stessi. Ammirare come tu stesso dici significa proprio questo, riconoscere nell'altro/a una qualità, un particolare di indubbia bellezza che suscita però stupore, apprezzamento, è, e deve essere un'accrescimento di valore
grazie per le tue riflessioni
un caro saluto
Davvero un bell'insegnamento; purtroppo al giorno d'oggi si percepisce molta invidia ed assai poca ammirazione...
RispondiEliminaUn caro saluto.
Mr.Loto
08:25, 29 aprile 2010
Eliminaquando ci si confronta, l'invidia è un sentimento arido ed errato nel quale però si può facilmente cadere in tentazione purtroppo, e nasce forse essenzialmente dall'inesperienza, dall'ignoranza, dall'incapacità che a volte abbiamo di lavorare su di noi.
un caro saluto
è un poeta, anche quando scrive in prosa
RispondiElimina08:33, 29 aprile 2010
EliminaErri de Luca è quel che si dice un'artista completo, poeta, scrittore, giornalista... possiede uno stile raffinato, intenso e delicato, le sue parole quando le leggo, prendono vita e mi incantano...
un'altro dei passi più belli oltre alla frase citata da larpaderba è
"Il loro salto era un rammendo tra due bordi, un punto di sutura sopra il vuoto"
una frase, semplicemente perfetta, nulla da aggiungere o togliere
un abbraccio
E' un bravissimo scrittore che apprezzo motlo. Questa sua ultima opera non l'ho ancora letta. Grazie per la recensione perchè mi spinge a comprarlo.
RispondiElimina08:35, 29 aprile 2010
EliminaTe lo consiglio senza ombra di dubbio perchè se apprezzi Erri de Luca allora ti pacerà sicuramente, è un libricino piccolo piccolo, ma GRANDE :)
un caro saluto
grazie
RispondiEliminadi tutto questo -
la farfalla
è preziosa -
ciao!
08:36, 29 aprile 2010
Eliminalusingata :) ma grazie soprattutto ad erri de Luca, io ho solo elogiato il suo libro, il merito è tutto suo
un caro saluto
Mi piace molto De Luca, credo di aver letto tutto o quasi, anche qualche librino edito per case minori. Questo è un racconto perfetto. De Luca sa fondere il linguaggio della poesia con quello della prosa, e questa è la sua cifra. certi paragrafi potrebbero essere scritti in versi, tanto rapprese sono le figure, le metafore. Ma qui è la storia che emoziona.
RispondiEliminaParafrasando quanto scirsse Musil a proposito di Robert Walser, se il un milione di persone leggesse i libri di De Luca il mondo sarebbe migliore.
Grazie per aver voluto proporre questo prezioso libretto.
Una serena giornata
NM
11:12, 29 aprile 2010
EliminaErri de Luca lo considero uno dei migliori scrittori dei nostri tempi, quello che traspare dai suoi libri a mio avviso, è che ama le parole e riesce a trasmettere come pochi.
Oltre ad essere un grande scrittore, è anche una persona molto impegnata ed estremamente semplice, umile, l'uomo della porta accanto, e dici bene è un prezioso libretto, poche ma dense pagine.
un abbraccio
RispondiEliminaIl libro è bellissimo e l'ho regalato ad alcune persone... De Luca mi ha sempre affascinato e questa storia parallela tra il cacciatore e il cacciato, che posso essere entrambi, lascia un senso di malinconia e ma di speranza per la realizzazione della propria vita.
Una lettura che consiglio a tutti
Un sorriso :)
11:15, 29 aprile 2010
EliminaHai fatto loro un bellissimo regalo, di classe :) considerate anche le poche pagine io l'ho letto in un giorno, ma in quelle poche c'è così tanto... Erri de Luca afferma che:
"Non sono sacre le cose che scriverai, ma ugualmente devi sapere che potranno servire a molto per qualcuno, tenergli compagnia dentro un affanno. Non ha niente di sacro la scrittura letteraria, ha però una responsabilità civile, in condizioni avverse offre al lettore un riparo."
un abbraccio
L'invidia non l'ho mai provata. Ammirazione, si. E anche quel sentimento che descrivi, anelare a... desiderare di essere come... proprio originato dall'ammirazione. Chi ammira vuole che la cosa bella rimanga e resista per sempre, che la si possa per sempre ammirare. Chi prova invidia, invece, vuole l'annientamento dell'altro, vuole e si augura la sua distruzione. C'è un abbisso tra questi due sentimenti. Un caro saluto e buona giornata Alba!
RispondiElimina11:19, 29 aprile 2010
Elimina... è vero tra ammirazione e invidia, c'è un "vero" e proprio un abisso, un orrido senza fine che non riesci a colmare in nessun modo, impossibile vederne la fine perchè l'invidia si autoalimenta.
Neanche io sono mai stata invidiosa, negli altri mi limito semplicemente ad osservare le qualità che posseggono, e se qualcosa desta in me particolare attenzione, allora io studio e cerco di imparare :)
un caro saluto
RispondiEliminaComplimenti per la intensa ed esaustiva recensione. Sono certo che avrai colto al meglio l'anima dell'opera.
Un sorriso per una serena giornata.
^_________^
08:21, 30 aprile 2010
EliminaIl racconto è davvero bello ed intenso come tutte le opere di Erri de Luca, per questo meritava una menzione, la recensione però non è mia, io ho solo sintetizzato una sua intervista in cui spiegava la trama e il significato di questo suo libro
"Il peso della farfalla"
http://www.youtube.com/watch?v=P0ejJAVvc3Q" rel="nofollow">http://www.youtube.com/watch?v=P0ejJAVvc3Q
un caro saluto e buona giornata
RispondiEliminaOh, che belle immagini nello scritto e che bella immagine ai piedi dello scritto.
Un'ottima scelta!
Che dire, invidia/ammirazione come ambizione/contemplazione?
E' azzardato il mio accostamento di significati?
Ad ogni modo è uno spunto bellissimo. E lo condivido.
Buona giornata.
08:25, 30 aprile 2010
Eliminaaffatto :) anzi trovo il tuo accostamento assai intrigante e pertinente, invidio perché ambisco... però lo faccio ammirando, contemplando, e quindi scevro da ogni sentimento di gelosia, rivalità o rancore.
grazie per le tue riflessioni
un abbraccio
mi piace tutto di Erri.
RispondiEliminaNapoli deve essere orgogliosa di averlo partorito.
13:03, 30 aprile 2010
Eliminaconcordo Napoli deve essere assai fiera di annoverare tra i suoi nativi un così bravo scrittore, nonché splendida persona
un sorriso
un ruolo importante lo gioca l'invidia e, soprattutto, la sua assenza....
RispondiElimina07:53, 2 maggio 2010
Eliminaun ruolo importante e purtroppo deleterio, meglio quindi puntare tutto sull'assenza... e su quelle che sono le nostre risorse, potenzialità, cercando semplicemente di migliorarci
un caro saluto
RispondiEliminaHo visto l'intervista che Fazio ha fatto a De Luca, ed ho letto il libro in libreria, si, hai capito bene, in libreria. E' breve, un pò alla volta.... :) Quando ci sono di mezzo gli animali, quando si parla di "confronto" tra le specie... io non riesco a non commuovermi! :*
RispondiEliminaOps, quella giù ero io.
Maraptica
18:32, 2 maggio 2010
EliminaAnch'io quando mi trovo in libreria a volte leggo un po' alla volta piccoli passi di un libro, ma poi non resisto e finisco sempre per comprarli, perché mi piace conservarne traccia, ed ogni tanto andarmi a rileggere qualche passo.
Riguardo al commuoversi è indice di sensibilità, rispetto e presa di coscienza nei confronti di tutto ciò che ci circonda, e se più persone vi riuscissero, la convivenza tra le varie specie sarebbe assai più armoniosa
un abbraccio
Ho visto il libro e appena ho un po' di tempo farò... come maraptica, anche perchè a casa non ci riesco proprio. ;-)))
RispondiElimina08:12, 4 maggio 2010
Eliminaallora aspetto di sapere il tuo parere quando lo avrai letto ^ __ ^
sono una grande ammiratrice: della natura, delle capacità altrui; ammirare non dà sensi di inadeguatezza ma ...meraviglia ...per ciò che di più grande, bello ed immenso ci circonda. Felice giornata mia cara :)
RispondiElimina08:16, 4 maggio 2010
EliminaLa penso come te ammirare, non significa sentirsi inadeguati perché allora scatterebbe automaticamente un sentimento di invidia, ammirare significa più semplicemente limitarsi ad osservare un qualcosa che è talmente magnifico e immacolato, da essere scevro da qualsiasi sentimento di rivalità o paragone, e suscitare quindi solamente rispetto e stupore.
un caro saluto lupacchiotta
Erri de Luca è semplicemente un grande, e le volte che passa in tv non me lo perdo mai. Ehi !! si alza alle 6ogni mattina per studiare l'ebraico antico, se non è un tipo uno così, chi lo è ? :-)
RispondiElimina08:18, 4 maggio 2010
Eliminasiamo in due allora, io lo trovo strepitoso e ti dirò anche assai affascinante e carismatico :) ... non sapevo si alzasse così presto per studiare l'ebraico antico, questa tua chicca lo rende ancora più interessante ^ - ^
un abbraccio
RispondiEliminale farfalle sono uscite dal buco del sonno.
08:19, 4 maggio 2010
Elimina... è con questa tua strepitosa e curiosa frase che ci siamo conosciuti qui su splinder :)
un abbraccio
letto , è una poesia dall'inizio alla fine!!
RispondiElimina11.45, 4 maggio 2010
EliminaI libri di Erri de Luca sono un piccolo microcosmo di sensazioni, emozioni, stati d'animo, tutti da assaporare lentamente e a lungo
a me riesce sempre a trasmettere moltissimo con il suo stile raffinato, curato ma allo stesso tempo semplice, genuino, senza tanti ghirigori, con le parole riesce ad arrivare diritto al cuore di chi legge, e fargli vivere quelle stesse emozioni, offrendo allo stesso tempo importanti spunti di riflessione.
Il Peso della farfalla è stato portato anche in scena da una compagnia teatrale "Assemblea Teatro"
http://www.assembleateatro.com/cs/ilpeso_aprile2010.html
ma al momento non sono previste date per Roma :(((
un abbraccio
bel giorno, quello...
RispondiEliminabaci.
b.
11:46, 4 maggio 2010
Elimina^ __ ^ un abbraccio
Ot : ho risposto al tuo comm.sul mìo post del 28 marzo rif. strage di Columbine high school , sei stata la sola, un bacettino. Grazie per il tuo commento.
RispondiElimina08:13, 5 maggio 2010
Eliminaè un peccato che sia stata la sola, perché è un post che merita e induce a riflettere
un abbraccio e un bacetto anche a te
L'invidia è una sensazione insana e malata, che spinge le persone a commettere errori, passi falsi e azzardati. Mentre è proprio l'ammirazione che ci sprona a migliorarci, a fare qualcosa di più, a tentare ponderatamente un nuovo cammino. Mi domando quante azioni sono mosse dall'invidia e quante dall'ammirazione...
RispondiEliminaCara Alba, la tua pausa riflessiva ti ha dato una carica nuova, un'energia fresca che traspira in ogni tua parola. È sempre un piacere passare per il tuo blog.
Un abbraccio!
08:23, 8 maggio 2010
Eliminal'invidia tra le sensazioni umane che possiamo provare è una delle più sterili e pericolose, perché genera solo sentimenti negativi, l'ammirazione NO, è aria fresca da respirare, rigenera, e come tu stessa affermi ci consente di migliorare, è un cammino verso la luce
La mia pausa riflessiva è stata necessaria perché avevo bisogno di ritrovare alcuni punti fermi che avevo perso di vista, che oltre a disorientarmi mi spingevano a mettermi in discussione più del dovuto facendomi stare male, ma ora mi sono decisa a tornare con uno spirito più leggero
grazie a te Amica,
e alla tua sensibilità e delicatezza ^ _ ^
un abbraccio forte
scusate potete risolvermi questi ex:
RispondiElimina1- descrivi brevemente i 2 protagonisti del racconto facendo riferimento al testo (p.40 trame +, temi del presente)
4- perchè il bracconiere non abbandona la carcassa del camoscio?
grazie mille in anticipo!