martedì 9 luglio 2013

[Canovacci]


a piedi nudi
passeggio dentro un’emozione
sfoglio sagome, setaccio sfumature
con ago, filo e mussolina, tesso, rammendo, arredo.
Infine... osservo, disubbidiente, affiora sulle labbra un sorriso, ma
quant’è bislacca, sbilenca, titubante, quest’anima mia, un’anima patchwork.
 

photo by ~ Mercè Rodríguez ~


Amo i gesti imprecisi,
uno che inciampa, l’altro
che fa urtare il bicchiere,
quello che non ricorda,
chi è distratto, la sentinella
che non sa arrestare il battito
breve delle palpebre,
mi stanno a cuore
perché vedo in loro il tremore,
il tintinnio familiare
del meccanismo rotto.

L’oggetto intatto tace, non ha voce
ma solo movimento. Qui invece
ha ceduto il congegno,
il gioco delle parti,
un pezzo si separa,
si annuncia.


Dentro qualcosa b
alla.


~ Valerio Magrelli ~

venerdì 28 giugno 2013

[Just Feel]


E’ un giorno
in cui parlo alla vita
e Lei, mi intrattiene, racconta di sé,
di come ogni giorno sia così importante, differente
da un numero, che si ripete viceversa, esattamente uguale, nel tempo.


~ Jürgen Görg ~


Viene il vento.
Non ha in sé domande.
Non l’hanno invitato a venire.

Accarezza come sa,
come ha sempre fatto, come fosse
ancora possibile, anche qua.


~ Natan Zach ~

lunedì 17 giugno 2013

[Terre d'Ombra]


Nelle discrepanze, incoerenze dell'[essere], coabitano scampoli di noi, che a volte stridono, quasi urticantra di loro, la matrice, però, è la stessa. Sono infine, dunque, scorci di uno stesso panorama, realtà, verità, che rammendanlembi, donano alle nostre fattezze [rivelarsi] quei chiaroscuri del dipinto che meglio definiscono i contorni, danno risalto ai lineamenti, significa, semplicemente, sostanzialmente,

per quanto fragili, vulnerabili, imperfetti,
apparire per quello che si è, umani.



La semplicità è mettersi nudi davanti agli altri. E noi abbiamo tanta difficoltà ad essere veri con gli altri. Abbiamo timore di essere fraintesi, di apparire fragili, di finire alla mercè di chi ci sta di fronte. Non ci esponiamo mai, perché ci manca la forza di essere uomini, quella che ci fa accettare i nostri limiti, che ce li fa comprendere, dandogli senso e trasformandoli in energia, in forza appunto.

Io amo la semplicità che si accompagna con l’umiltà. Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla propria pelle, sentire gli odori delle cose, catturarne l’anima. Quelli che hanno la carne a contatto con la carne del mondo. Perché lì c’è verità, lì c’è dolcezza, lì c’è sensibilità, lì c’è ancora amore.

~ Alda Merini ~

venerdì 24 maggio 2013

[Screpolature]


C’è, nella stagionatura della bellezza, nelle storie scarmigliate, accoccolate nelle increspature dell'epidermide, tutta l’autenticità, nitidezza dell’essere. La vita, non ha età, rughe, agli occhi di chi sa ammirarle, sfogliarle. C'è, armonia, dignità, nel divenire, nelle plissettature della vita, sono la nostra memoria storica, narrano di noi. Il tempo, s~correndo, intarsia, solca, sfuma, graffia anche, un po', altresì, arricchisce, laddove "segna", rendendoci più sensibili, attenti ai dettagli, alle sfumature.

e poi, sì, insomma...

“Bisogna assomigliare alle parole che si dicono.
Forse non parola per parola, ma insomma, ci siamo capiti.”

~ Stefano Benni ~


~ Jin Kim ~

Scritto sul corpo c’è un codice segreto,
visibile solo in certe condizioni di luce; quello
che si è accumulato nel corso della vita si ritrova lì.
In certe parti, il palinsesto è inciso con forza tale che le lettere
si possono sentire al tatto, come fosse stato scritto in braille.

~ Jeanette Winterson ~

martedì 7 maggio 2013

[Linfa]


scorre
mite la vita
i nudi, magri, rami, vezzosi
si ammantano, fregiano di mille colori
viceversa, i giorni infagottati dell’inverno, timidamente
si svestono, svelando diafani paesaggi, lembi d'alabastro.



~ Emile Vernon ~

lunedì 3 dicembre 2012

[R~esistenze]


Siamo storie, noialtri, uomini e donne, storie scritte per essere narrate, ascoltate, ri[s]velate, la sola carne, pelle, ossa, il sangue che scorre nelle vene, fa pulsare il cuore, non bastano per Esistere. Siamo fatti anche di parole, noialtri, milioni, miliardi di vocali, consonanti, che dimorano in noi, formicolano sotto la pelle, tracciano percorsi. Siamo pagine illustrate, se nessuno le sfoglia, rimangono disabitate, inedite, mute, l'inchiostro simpatico le redige, servono allora polpastrelli, occhi, orecchie, nari, labbra, che le accolgano, custodiscano, per poter r[Esistere]. Siamo storie raminghe, noialtri, noi umani, menestrelli, cantori di vita, siamo carnepelleossasangueinchiostro, inestricabili, sempre un po' in attesa, in viaggio, metamorfosi, in cerca di pagine, parole, luoghi, dove poter indugiare, abitare, di una rilegatura artigianale, possibilmente.

"Sono tra quelli ancora convinti, che le parole
scritte a mano contengano molto più che un semplice messaggio:
il battito della mano che le traccia, l'umidità di una lacrima che le accompagna
e magari anche la scossa dell'emozione che le giustifica."

~ Santos Care ~



domenica 30 settembre 2012

[Attimi rubati...]


... in libreria

L'uomo, seduto al tavolino, scrive febbrilmente sul nero taccuino dalle pagine bordate di rosso, di tanto in tanto, solleva la testa - sembra quasi accarezzare con lo sguardo una fenditura, figura innanzi a sé - quindi, con un lusinghiero gesto della mano, riavvia i pensieri scarmigliati, poi, china nuovamente la testa, e la penna torna a s~correre sul foglio.

La donna, seduta al suo tavolino [un po' defilato] sedotta dall'armonia dei gesti, per non farsi sorprendere, distrattamente, minuziosamente, osserva, e scrive dell'uomo, ignaro...

~ the end ~

"I prefer winter and fall,
when you feel the bone structure of the landscape,
the loneliness of it, the dead feeling of winter.
Something waits beneath it, the whole story doesn’t show.”


... è una non storia, quindi, che ognuno nel suo immaginario, scriva pure il proprio di seguito, se vuole. Il mio?? Solo, semplicemente, il concedersi, l'assaporare, piccoli, preziosi, sonnacchiosi, arrendevoli attimi, sottratti allo scorrere spesso convulso del tempo, che a volte, ci maltratta e strapazza un po'.

venerdì 21 settembre 2012

[La vita a modo mio]


La vita è...

una visita in~attesa
un interludio, incontro di consonanze
intenti, respiri, sospiri, equilibri, in~coerenze
in~comprensioni, affinità, altresì, asimmetrie da molare
e tanto, tanto, tantissimo altro, ma soprattutto, "io credo"

così è se vi pare
di empatia.

mercoledì 12 settembre 2012

[Ritratto di Signora]


"La Storia siamo noi"

E succede così, che mi scopro, percepisco grande [inaspettatamente] l'impressione, il pre[sentimento] è di esserci arrivata senza transitare per il varco intermedio.

Solo ieri bimba dal viso acerbo, occhi color nocciola, curiosi e spalancati sulla vita, così come sanno esserlo solo quelli dei bimbi, sempre famelici~insaziabili di scoprire, ginocchia debuttanti [malferme, sbucciate] intente a saggiare il terreno da percorrere.

Oggi donna dal viso maturo, occhi ancora curiosi, sempre sgranati, entusiasti, mai sazi di mietere, [custodire] frugare nei palesi... altresì, recessi~risvolti della vita, occhi che non cessano mai di sorprendersi, sorprendendosi di riuscire ancora a farlo, e gambe rese tenaci~solerti, appena un po' sagge, dal tanto esplorare, peregrinare.

... e acconsento così, che il tempo, scorrendo, disegni su di me piccoli arabeschi, intarsi qua e là qualche cicatrice, molte, invisibili, pagine di un libro già scritto da poter sfogliare, consultare, ed altre, invece, tutte bianche, per una storia ancora tutta da narrare...




"E lasciamole cadere queste stelle"

Che freddo le notti. Che freddo crescere.
Ho le guance tutte rosse. Ma ti rende la pelle più sensibile
avere la finestra del cuore spalancata, anche se fa un freddo cane.

~ Filippo Timi ~

sabato 21 luglio 2012